Un satellite della NASA “in pensione” è rientrato nell’atmosfera terrestre oggi, lunedì 9 gennaio. Secondo le prime informazioni, in attesa di conferma ufficiale, “il satellite ERBS dovrebbe essere rientrato tra le 03:33 e le 04:39 UTC. Space Force potrebbe rilasciare un orario più preciso (rendendo possibile una stima della posizione) in un secondo momento“: è quanto ha affermato Jonathan Christopher McDowell, astronomo e astrofisico presso l’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics. L’attuale percorso del rientro si estende dall’Indonesia alla Kamchatka, al Nevada, all’Argentina, ha precisato l’esperto.
I dati dello Joint Space Operations Center (JSpOC) del Comando Strategico degli Stati Uniti hanno confermato il rientro sul Pacifico, come riferito all’ANSA dall’esperto di detriti spaziali Luciano Anselmo, dell’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Isti-Cnr) di Pisa. Il satellite ERBS sarebbe rientrato su un’area del Pacifico a Nord/Ovest dell’Alaska, a circa 260 km dalle isole Aleutine. Rientrato anche lo stadio del Delta 2, avvenuto su un’area a circa 800 km a Sud del Giappone.
La NASA, in una prima previsione, aveva dichiarato, il 6 gennaio, che il satellite Earth Radiation Budget Satellite (ERBS), lanciato nel 1984 e “in pensione” nel 2005, sarebbe rientrato tra 8 e 9 gennaio.
La maggior parte del satellite da 2.450 kg è probabilmente bruciata al rientro, ma alcuni componenti potrebbero essere sopravvissuti all’ingresso in atmosfera. “Le probabilità che i detriti provochino danni a persone sul terreno sono 1 su 9.400“, aveva stimato l’Agenzia nei giorni scorsi.
La missione del satellite NASA ERBS
ERBS, parte della missione Earth Radiation Budget Experiment composta da 3 satelliti, è stata lanciata in orbita terrestre bassa con lo Space Shuttle Challenger nel 1984.
ERBS ha utilizzato tre strumenti scientifici per studiare come il nostro pianeta assorbe e irradia l’energia solare. È stato progettato per funzionare solo per due anni, ma ha continuato a funzionare fino al 2005, dopodiché è diventato un grosso pezzo di spazzatura spaziale. Da allora, la resistenza atmosferica ha abbassato gradualmente l’orbita del veicolo.
Il tuffo mortale di ERBS
Il tuffo mortale di ERBS segue altri – certamente più drammatici – rientri di spazzatura spaziale.
Nel 2022, ad esempio, due stadi centrali di razzi cinesi Long March 5B da circa 21 tonnellate sono ricaduti sulla Terra in modo incontrollato. Questi incidenti si sono verificati rispettivamente a luglio e novembre, in entrambi i casi circa una settimana dopo che i razzi hanno contribuito a lanciare nuovi moduli verso la stazione spaziale cinese Tiangong.
I primi stadi di altri razzi orbitali vengono indirizzati verso la distruzione controllata subito dopo il decollo o rientrano con atterraggio sicuro per un futuro riutilizzo (nel caso dei booster di SpaceX). Per questo motivo i rientri dei vettori Long March 5B hanno attirato critiche dalla comunità spaziale.
ERBS è un caso diverso, ovviamente: è stato in orbita per quasi 4 decenni. Tuttavia, lo schianto del veicolo spaziale ci ricorda che l’orbita terrestre è popolata da parecchia spazzatura spaziale, una minaccia crescente man mano che vengono lanciati sempre più satelliti.