Inseguito per strada durante il lockdown, runner chiede un risarcimento di 50 mila euro

Il vicesindaco di Ferrara lo aveva inseguito per strada durante il lockdown intimandogli di fermarsi e postando il video sui social: ora il runner chiede 50 mila euro di danni
MeteoWeb

Le follie del lockdown, che già erano palesemente improponibili a quel tempo, rilette oggi sembrano ancora più assurde. Era aprile 2020 quando il vicesindaco di Ferrara Nicoli Lodi, megafono alla mano, inseguiva un runner intimandogli di fermarsi e di smettere di correre. Tutto perché stava violendo i divieti ministeriali. Come riportano i certificati medici dell’uomo, era autorizzato a muoversi per la città a causa di problemi di salute.

Lodi non si limitò solo a inseguirlo: condivise il video dell’inseguimento sui social. I commenti furono centinaia. Ora, l’avvocato del runner, Pamela Palazzi, chiede un risarcimento danni di 50 mila euro. Cinquantamila euro. Furono almeno duecento le persone che commentarono il video, anche ingiuriando il corridore. L’apertura del procedimento civile dovrebbe essere fissata per il 15 marzo, quando Lodi, che già in passato aveva provato a scusarsi tramite un articolo su un giornale locale, dovrà difendersi dall’accusa di diffamazione aggravata data dalla sua notorietà. Il vicesindaco dovrà anche difendersi dall’eventuale rilevanza penale dei fatti, e dall’ampia diffusione e risonanza mediatica della sua pagina Facebook.

La legale del runner ha spiegato che “quello nei confronti del mio assistito è stato un danno importante, non stava bene all’epoca dei fatti. Purtroppo però tutto ciò è già accaduto. Oggi posso solo dire che da parte nostra non c’è volontà di accanimento verso chi ha sbagliato. Vedremo se si assumerà le sue responsabilità con un’eventuale lettera di scuse e alcune proposte per chiudere la vicenda”.

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