Stazione Spaziale: guasti alle capsule russe, l’ipotesi micrometeorite diventa improbabile

Roscomos, in collaborazione con la NASA, sta indagando la causa della depressurizzazione del sistema di controllo termico della nave cargo Progress MS-21
MeteoWeb

Grazie all’intervento della Roscosmos  (con l’aiuto della NASA) è stato possibile indagare la causa della depressurizzazione del sistema di controllo termico della navicella cargo Progress MS-21, avvenuta l’11 febbraio presso la Stazione Spaziale Internazionale.

Si prevede di ispezionare l’entità del guasto della nave, tramite un manipolatore remoto del segmento americano della stazione. L’equipaggio americano sta portando il braccio robotico sul Progress MS-21, dopodiché verrà utilizzata una videocamera per filmare il sito, e in particolare il compartimento delle strumentazioni della navicella. I dati effettuati verranno trasferiti agli specialisti russi sulla Terra per ulteriori analisi.

Il secondo guasto alle capsule russe negli ultimi mesi

E’ il secondo danno negli ultimi mesi: era stato registrato ad ottobre un problema al sistema di raffreddamento della Soyuz MS-22, causato da un micrometeorite. Secondo le prime analisi, il guasto alla Progress MS-21 sarebbe situato in una zona analoga e questo renderebbe più improbabile la motivazione del meteorite e invece più probabile quella di problemi legati alla produzione. Roscosmos ha dichiarato che la Progress MS-21 potrebbe lasciare la Stazione Spaziale Internazionale il 17 febbraio, ma la data potrebbe essere rinviata a seconda della gravità del problema.

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