Il riscaldamento globale sta rallentando: lo studio che ribalta le convinzioni catastrofiste sul clima

"Stiamo andando incontro ad un rallentamento del riscaldamento e della diminuzione dell’estensione dei ghiacci": lo studio che rivoluziona le previsioni sul clima
MeteoWeb

Il pianeta Terra e ogni suo fenomeno non possono essere valutati se non in un contesto generale e generalizzato, che tenga conto di ogni variabile. “Aria, terra, acqua, il clima e il tempo non possono essere spiegati senza prendere tutto, ma proprio tutto in considerazione. E’ per questo che la temperatura media superficiale del pianeta (stimata) non può essere un buon tracciante delle dinamiche del clima, sebbene sia anche la maggior parte di quello che abbiamo“, spiega il meteorologo Guido Guidi.

L’esperto cita in tal senso un recente studio pubblicato su Climate and Atmospheric Science, rivista di Nature. La nuova ricerca rivoluziona tutte le convinzioni sul riscaldamento globale e sui cambiamenti climatici che stanno guidano le azioni di scienziati e governi di tutto il mondo. “Si parla di come le oscillazioni multidecadali dell’Atlantico siano in relazione con il clima in modo molto significativo, attraverso variazioni che coinvolgono anche le dinamiche accoppiate tra stratosfera e troposfera e l’estensione dei ghiacci artici. Dinamiche che si sommano o sottraggono al trend di lungo periodo“, precisa Guidi.

Il futuro del clima e il riscaldamento globale

Le conclusioni dello studio condotto dall’equipe di ricercatori guidata da Nour-Eddine Omrani portano all’evidenza che vi sia un rallentamento del riscaldamento globale. Ma non solo. Si sta assitendo anche ad una diminuzione dell’estensione dei ghiacci.

Il clima dell’emisfero settentrionale (NH) ha sperimentato varie tendenze climatiche invernali coerenti in stratosfera, troposfera, oceano e criosfera. Secondo lo studio, gran parte dei cambiamenti possono essere compresi all’interno di un quadro in cui stratosfera troposfera e oscillazione oceanica si influenzano a vicenda.

Con l’aumento del trasporto di calore oceanico verso i poli, che porta allo scioglimento del ghiaccio marino artico, ai assiste all’amplificazione del riscaldamento artico e al riscaldamento atlantico su larga scala. Questo, a sua volta. avvia il NAM (Northern Anular Mode) negativo che si propaga verso il basso, indotto dalle onde. Causa inoltre il riscaldamento stratosferico e quindi inverte la fase di oscillazione. Questa variabilità accoppiata – spiegano gli autori dello studio – migliora le prestazioni dei modelli statistici, che prevedono un ulteriore indebolimento dell’oscillazione del Nord Atlantico, portando ad un raffreddamento della temperatura superficiale globale proprio come negli anni ’50-’70.

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