Scafetta, dubbi sull’effettiva entità del riscaldamento globale: “Potrebbe essere esagerato”

Secondo il professore gli eventuali cambiamenti climatici possono essere adeguatamente affrontati con programmi di adattamento specifici
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Secondo quanto riportato dall’ultimo studio del dott. Nicola Scafetta, docente di Meteorologia e Climatologia dell’Università di Napoli Federico II sulla rivista scientifica MDPI (Multidisciplinary Digital Publishing Institute) le stime di impatto e rischio aggregate a livello globale sembrano essere moderate. Questo significa che gli eventuali effetti negativi dei futuri cambiamenti climatici possono essere affrontati adeguatamente con programmi di adattamento.

Ennesima prova del disaccordo, anche e soprattutto, tra gli esperti su un tema così delicato come il riscaldamento globale. Appena ieri, infatti, abbiamo riportato le parole del professore Alberto Rotondi, dell’Università di Pavia, in cui delineava uno scenario catastrofico già nel 2100, tra soli 77 anni. Mentre – per nostra fortuna – il prof. Scafetta prevede uno scenario molto meno apocalittico, con le giuste precauzioni e programmi di adattamento ma senza esagerazioni catastrofiste.

I modelli climatici globali (GCM)

Infatti secondo quanto sostiene il prof. Scafetta nel suo studio: “I modelli climatici globali della sesta fase del Coupled Model Intercomparison Project (CMIP6) sono stati utilizzati per simulare le temperature del XXI secolo per la valutazione del rischio dei futuri cambiamenti climatici. Tuttavia, la loro risposta climatica transitoria (TCR) varia da 1,2 a 2,8 °C, mentre la loro sensibilità climatica di equilibrio (ECS) varia da 1,8 a 5,7 °C, il che porta a grandi variazioni nell’impatto climatico di un aumento antropogenico dei livelli di CO2 atmosferica. Inoltre, è sempre più evidente che molti GCM sono “troppo caldi” e sono quindi inaffidabili per indirizzare le politiche sui futuri cambiamenti climatici.”

cambi temperatura studio prof scafetta

La classificazione dei GCM

“In questa sede, ho classificato 41 GCM CMIP6 in base al grado di successo del loro hindcasting del riscaldamento della superficie globale tra il 1980 e il 2021, utilizzando sia le stime pubblicate dell’equilibrio climatico (ECE) sia quelle della risposta climatica transitoria (TCR). Il sottoinsieme di GCM con le migliori prestazioni sembra essere composto dai modelli con ECS compreso tra 1,8 e 3,0 °C (il che conferma studi precedenti) e TCR compreso tra 1,2 e 1,8 °C. Questo sottoinsieme di GCM è composto da un totale di 17 modelli. A seconda degli scenari di emissione, questi GCM prevedono un riscaldamento nel 2045-2055 di 1,5-2,5 °C rispetto all’era preindustriale (1850-1900).”

Dubbi sull’effettiva entità del riscaldamento globale

Fortunatamente il rischio sembra essere moderato sostiene Scafetta, sottolineando dubbi sull’effettiva entità del riscaldamento globale. “Di conseguenza, le stime di impatto e rischio aggregate a livello globale sembrano essere moderate, il che implica che gli eventuali effetti negativi dei futuri cambiamenti climatici possono essere affrontati adeguatamente con programmi di adattamento. Tuttavia, ci sono dubbi anche sull’effettiva entità del riscaldamento globale, che potrebbe essere esagerato a causa della contaminazione termica urbana e di altri fenomeni locali non climatici.”

Riscaldamento globale sovrastimato

Inoltre il prof. Scafetta ha evidenziato nello studio che: “ci sono delle divergenze osservate tra le registrazioni della temperatura superficiale globale e una serie di ricostruzioni alternative della temperatura ottenute da misure satellitari della troposfera inferiore, cronologie a tre anelli e registrazioni della temperatura superficiale basate sulle sole stazioni rurali.”

“Se il riscaldamento globale riportato dai registri climatici è sovrastimato, l’ECS e il TCR reali potrebbero essere significativamente inferiori a quelli prodotti dai GCM CMIP6, come già suggerito da alcune ricerche indipendenti, il che invaliderebbe tutti i GCM CMIP6.”

Scafetta, N. CMIP6 GCM Validation Based on ECS and TCR Ranking for 21st Century Temperature Projections and Risk Assessment. Atmosphere 2023, 14, 345. DOI:10.3390/atmos14020345

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