Siccità Abruzzo, Commissione d’inchiesta: “nel 2023 è già emergenza idrica”

Siccità Abruzzo, “già a febbraio, il 2023 è stato indicato come anno di emergenza idrica, serve una gestione unica del settore”, afferma il Presidente della Commissione, Sara Marcozzi
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Anche l’Abruzzo soffre gli effetti della siccità. “Le indicazioni arrivate dagli esperti di gestione idrica portano in una direzione chiara, la stessa che segnaliamo da tempo: arrivare a una gestione unica del settore in Abruzzo per programmare al meglio soluzioni ai cambiamenti climatici e la programmazione degli interventi sul territorio”. È quanto è emerso quest’oggi nel corso della seduta della Commissione d’inchiesta sull’Emergenza Idrica, durante la quale sono stati ascoltati esperti del settore. Ad illustrare quanto emersi dai lavori è il Presidente della Commissione, Sara Marcozzi, la quale sottolinea che “già a febbraio, il 2023 è stato indicato come anno di emergenza idrica. 

In particolare, nella seduta odierna sono stati auditi Stefano Pozzoli, professore ordinario della Facoltà di Economia della Università di Napoli Parthenope, Mario Rosario Mazzola, ordinario della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Palermo, una delegazione di Utilitalia e Alessandro Mazzei, direttore generale dell’Autorità Idrica Toscana. “Ho voluto fortemente convocare in audizione un gruppo di esperti, provenienti da varie zone d’Italia – sottolinea Marcozzi – per conoscere esperienze virtuose che arrivano da altre regioni. Quanto emerso ricalca, di fatto, il quadro che abbiamo delineato in questi mesi di lavoro. Dobbiamo pensare al sistema acqua dell’Abruzzo come una cosa sola, non come una somma di territori e campanili. La semplificazione della governance diventa determinante per favorire la resilienza dell’intero sistema acqua che, a oggi, è minacciato da anni di incuria e dai cambiamenti climatici”.

Due grandi sfide – aggiunge – che richiedono soluzioni con una visione d’insieme. Cito quello che ha affermato in audizione il Direttore Mazzei, cioè che in futuro dovremo contemporaneamente difenderci dall’acqua e dalla mancanza di acqua. Per riuscirci, dovremo muoverci nel solco dell’interconnessione delle reti, creando un sistema virtuoso per cui, a seconda delle esigenze, chi soffre meno la carenza idrica possa sostenere i territori che la patiscono di più. Dobbiamo farlo in un contesto che diventa più complesso di anno in anno visto che, già a febbraio, il 2023 è stato indicato come anno di emergenza idrica. È evidente che, davanti a sfide di questa portata, la logica campanilistica sia perdente in partenza. Bisogna affrontare il futuro con la forza propria di un territorio compatto e unito”.  

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