Terremoto Turchia, il racconto del Vigile del Fuoco: “situazione mai vista, Antiochia un cumulo di macerie”

"Situazione drammatica, malgrado tanti anni di esperienza, ci siamo trovati davanti a un quadro mai visto"
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Situazione drammatica in Turchia, con grande difficoltà nelle operazioni di ricerca e soccorso: è questo il quadro fatto all’Adnkronos da Luca Cari, responsabile della comunicazione in emergenza del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, che ha descritto le condizioni in cui ha lavorato la squadra rientrata questa mattina da Antiochia, tra le località più colpite dal terremoto di lunedì scorso.

Situazione veramente drammatica, malgrado tanti anni di esperienza, ci siamo trovati davanti a un quadro mai visto e abbiamo una visione parziale perché stiamo operando solo ad Antiochia, e poi conosciamo le condizioni lungo il tragitto da Adana ad Antiochia ed è devastante: il resto del Paese non sappiamo in che condizioni sia. E le operazioni avvengono in condizioni molto difficili sia per quanto riguarda la mancanza di strumenti, abbiamo solo una ruspa e non basta ma anche per le condizioni climatiche: durante il giorno sembra primavera ma la notte le temperature scendono a -4°C o -5°C ed è difficile anche riposare. E poi manca l’acqua,” ha raccontato Cari.

Antiochia, “una grande città, è un cumulo di macerie, non sono riuscito a vedere una casa integra e sono edifici molto alti, parliamo di 5-10 piani, con solai in cemento pesante, alti 15 metri, ridotti a un paio di metri con tutto quello che c’era all’interno. Altre strutture con basi fragili si sono ribaltate: è un paesaggio devastante, solo distruzione e pochissimi mezzi per poter operare, cercare, soccorrere“.

Impossibile” fare un bilancio delle vittime: “Sono tantissime e non vengono fatti conteggi di nessun tipo né di dispersi né tantomeno dei morti. Non saprei proprio quale potrà essere il bilancio definitivo“. “Stiamo operando ad Antiochia, su una palazzina di sette piani completamente crollata all’inizio chi abita lì non ci sono autorità locali che danno informazioni ma abitanti del luogo ci hanno riferito che ci dovevano essere 45 persone all’interno, dispersi e di questi abbiamo recuperato due ragazzi in vita, ed è stata un’emozione fortissima data anche dal forte applauso e dagli abbracci di chi ci stava intorno, e 16 cadaveri di cui sette bambini tra i 4 e i 9 anni. E’ drammatico ed è una situazione a cui i più giovani del Corpo dei vigili del fuoco che stanno operando sul posto vengono preparati prima di partire. Le operazioni non vengono mai interrotte, il cambio squadra avviene sul posto,” ha proseguito Cari.

Grande orgoglio per la decisione dell’ONU di affidare ai vigili del fuoco italiani il coordinamento del team soccorso stranieri ad Antiochia: “E’ un grande riconoscimento non solo per quanto stiamo facendo sul campo adesso, ma è il riconoscimento di un percorso che è stato fatto nel tempo e che alla fine paga. E orgoglio anche perché questa mattina ad accoglierci all’aeroporto c’erano il Capo dipartimento dei Vigili del fuoco, prefetto Laura Lega e il Capo del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco Guido Parisi,” ha concluso Cari.

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