Aviaria, morte centinaia di foche nel New England

L'epidemia di influenza aviaria altamente patogena è stata collegata alla morte di oltre 330 foche grigie e portuali lungo la costa dell'Atlantico settentrionale
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La sindrome influenzale aviaria è  associata alla morte di centinaia di foche nel New England nel 2022. A rilevarlo, è una ricerca del dipartimento di medicina veterinaria della Tufts University. L’epidemia di influenza aviaria altamente patogena (HPAI) è stata collegata alla morte di oltre 330 foche grigie e portuali. Questo è accaduto lungo la costa dell’Atlantico settentrionale nel giugno e luglio del 2022 e ad una diffusione di influenza aviaria tra gli uccelli nella regione.

L’HPAI è comunemente noto come influenza aviaria e il ceppo H5N1 ha causato circa 60 milioni di morti di pollame negli Stati Uniti dal 2020, con numeri simili in Europa. La ricerca e’ stata pubblicata sulla rivista Emerging Infectious Diseases il 15 marzo. La scoperta dei ricercatori e’ stata possibile grazie alla collaborazione con cliniche veterinarie e organizzazioni di recupero della fauna selvatica della regione.

Virus aviaria trasmesso dagli uccelli alle foche

La collaborazione ha permesso di ottenere un insieme di dati unico e dettagliato che ha consentito di vedere come il virus è stato trasmesso dagli uccelli alle foche e ha evidenziato un nuovo ceppo del virus unico per il New England. Il virus e’ stato rinvenuto anche in altri animali come la puzzola e l’orso, ma in modo localizzato. L’articolo sottolinea come la diffusione dell’HPAI stia avendo un impatto significativo sulla fauna selvatica in tutto il mondo, con grandi morie di uccelli marini in diverse localita’ del globo.

La ricerca ha anche messo in evidenza la necessità di maggiori indagini sulla possibile trasmissione tra gli animali marini e la possibilità di trasmissione tra mammiferi. Gli autori della ricerca sottolineano che, per avere la conferma della trasmissione mammifero-mammifero, è necessario che ci sia un numero significativo di animali infetti e un periodo di tempo adeguato per osservare la diffusione del virus.

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