Covid, Fdi promette: “la Commissione d’inchiesta indagherà su ogni aspetto della pandemia”. Iniziate le audizioni

Dalle mascherine al Green Pass, "la Commissione d'inchiesta ha la finalità di accertare i fatti e verificare cosa è accaduto" durante tutte le fasi della pandemia di Covid, sottolinea Galeazzo Bignami
MeteoWeb

Indagheremo su tutto e verificheremo ogni aspetto della pandemia. È quanto promette Galeazzo Bignami, deputato di Fratelli d’Italia e Viceministro delle Infrastrutture e Trasporti, primo firmatario della proposta di legge per l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sull’emergenza sanitaria causata dal Covid e sul mancato aggiornamento del piano pandemico nazionale.  

Bignami spiega all’Adnkronos che l’attività della Commissione va tenuta distinta dall’indagine in corso della Procura di Bergamo e, quindi, dall’operato dei magistrati che fanno il loro lavoro. ‘‘L’attività che svolge la magistratura – ha detto Bignami – riguarda solo la magistratura. La Commissione d’inchiesta, invece, non ha la finalità di riscontrare evidenze penali ma di accertare i fatti e verificare cosa è accaduto, anche in ossequio alla regolamentazione sanitaria internazionale, che ai sensi della decisione numero 1082 del 2013 del Parlamento europeo impone pure di condurre una revisione delle criticità di sistema”. “Se poi nell’accertamento dovessimo riscontrare che le azioni poste in essere – sottolinea – non erano rispettose della Regolamentazione sanitaria internazionale, lo evidenzieremo, perché, come dice quella decisione, in materia di sanità pubblica la trasparenza non è un’opzione ma un dovere per conferire consapevolezze alla popolazione sui comportamenti da adottare”. 

“Il Procuratore di Bergamo Chiappani afferma il vero: in questi tre anni si è svolta una inchiesta mastodontica, ma non è partita nessuna Commissione d’inchiesta parlamentare. Questo perché le forze come PD, M5S e Leu, che erano maggioritarie nella precedente legislatura, non la volevano e sono le stesse forze che non la vogliono ora. Chi la voleva ieri, vale a dire Fratelli d’Italia, la vuole ancora oggi. È cambiata sola una cosa: ieri eravamo minoranza, ora siamo maggioranza ed infatti proprio oggi (2 marzo, ndr) sono partite le audizioni sulla Commissione d’inchiesta. Ribadiamo al contempo che il lavoro della magistratura è distinto dalla finalità della Commissione parlamentare che dovrà accertare quanto avvenuto in questi tre anni, al di là della rilevanza penale degli stessi, non limitandosi al tema del piano pandemico e delle zone rosse, ma con riguardo a tutti gli eventi e le scelte correlate alla emergenza pandemica“, ha dichiarato Bignami. 

La Commissione d’inchiesta seguirà un iter in cui si verificherà che cosa è successo all’inizio della pandemia, che cosa è successo con la distribuzione delle mascherine, che cosa è successo in fase di adozione del Green Pass, che cosa è successo sulle cure domiciliari, sulle reazioni avverse. Cercheremo di definire tutto, perché è su tutto che noi abbiamo preso l’impegno con gli italiani”, ha specificato. 

Già l’11 aprile 2021, Fratelli d’Italia aveva inviato un esposto alla Procura di Roma, in cui “spieghiamo il motivo per il quale, a nostro modo di vedere, era necessario che venissero accertati i fatti su quello che stava avvenendo sulla gestione del piano pandemico. Non è mai stato aperto un fascicolo”, ha ricordato Bignami.  

L’istituzione della Commissione d’inchiesta 

Il testo base per l’istituzione della Commissione – spiega Ugo Cappellacci (FI), Presidente della commissione Affari Sociali della Camera – sarà in Aula entro aprile e l’obiettivo, sottolinea la relatrice del testo, Alice Buonguerrieri (FdI), è che “sia operativa entro giugno”. “Sarà una commissione propositiva – spiega Cappellacci – perché l’obiettivo non è quello della ricerca di eventuali colpevoli, bensì di fare chiarezza su quello che è successo per evitare eventuali errori analoghi in futuro”. Gli obiettivi della Commissione, afferma ancora, “sono essenzialmente due: fare chiarezza, e questo lo si deve alle vittime ed alle famiglie delle vittime, e poter avere un quadro di quanto accaduto fotografando le criticità che si sono determinate, affinché in futuro, a fronte di nuove emergenze, le si possa evitare e ci si possa far trovare preparati“. Se verranno evidenziati errori, aggiunge, “ognuno si assumerà poi la proprie responsabilità politiche”. 

Zambon: “giusto parlare del Rapporto Oms ritirato, rappresenta una fase opaca” 

Ieri, giovedì 2 marzo, sono iniziate le prime audizioni. Ascoltato anche l’ex funzionario Oms Francesco Zambon. “In due delle proposte di legge” per l’istituzione della Commissione d’inchiesta su Covid, “quelle a prima firma Bignami e quella a prima firma Molinari, viene affrontato il tema del Rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità che io ho coordinato e che è stato pubblicato nel maggio del 2020 e poi ritirato dopo una ventina di ore circa. Perché è importante parlare di questo rapporto? Perché rappresenta una fase un po’ opaca della gestione della pandemia”, ha dichiarato Zambon. 

Il rapporto Oms” in questione “era un tentativo in corsa per cercare di correggere i nostri errori che si stavano commettendo nel corso della prima ondata Covid e anche per allertare tutti gli Stati che ancora non erano stati toccati dal Covid in un’ottica di prevenzione. Purtroppo, questo non è stato possibile e bisognerebbe cercare di capire il perché”, ha evidenziato Zambon, oggi referente aziendale Piano pandemico azienda Ulss 2 del Veneto.

Condividi