Inchiesta Covid, a gennaio 2020 i tecnici indicarono che andava usato il piano pandemico: “non ebbe seguito”

Il 28 gennaio 2020, Agostino Miozzo, componente del Cts, allegò ad una mail inviata a Giuseppe Ruocco un documento con l'indicazione di applicare il piano pandemico nazionale
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In caso di pandemia sul territorio nazionale, i provvedimenti che dovranno assumere le strutture del Servizio Sanitario Nazionale sono descritti dal Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale”. Ossia quel piano che, secondo l’accusa dei pm di Bergamo e la consulenza di Andrea Crisanti, non fu invece applicato. Questo passaggio era contenuto in documento intitolato “Indicazioni operative. Emergenza nazionale, epidemia in Cina, Virus nCov-2019” che, il 28 gennaio 2020, Agostino Miozzo, componente del Comitato tecnico scientifico, allegò ad una mail inviata a Giuseppe Ruocco, all’epoca segretario generale del Ministero della Salute. Un documento che è agli atti dell’inchiesta sulla gestione del Covid.  

Miozzo, a verbale davanti ai pm, ha spiegato che sarebbe stato Federico Federighi, in quel periodo “dirigente del servizio risorse sanitarie del Dipartimento della Protezione Civile“, a “redigere” quel testo. Il dirigente della Protezione Civile ha riferito, a sua volta, che venne “redatto a fine gennaio“. E ai pm che gli hanno chiesto cosa avesse risposto il Ministero a proposito dell’indicazione sull’applicazione del piano pandemico, Federighi ha risposto: “non so se il Ministero abbia mai dato risposto (…) non so dire chi abbia scritto questa parte (il documento era più ampio, ndr), non sono stato io”.  

Tra l’altro, gli inquirenti hanno recuperato anche il resoconto di una task force ministeriale del 29 gennaio 2020, nella quale il direttore scientifico dello Spallanzani, Giuseppe Ippolito (indagato), avrebbe consigliato “di riferirsi alle metodologie del piano pandemico di cui è dotata l’Italia“. Quel piano datato 2006 e mai aggiornato che, però, secondo Crisanti, poteva essere utile. Dopo quel consiglio di Ippolito, però, ha messo a verbale Miozzo, “non ricordo che qualcuno prese posizione, l’affermazione non ha avuto seguito“. 

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