Il Ciclone Freddy ha segnato un nuovo record per la sua longevità. E’ infatti rimasto attivo per 37 giorni, superando il tifone John del 1991 con 31 giorni nell’Oceano Pacifico. Tuttavia questo primato verrà valutato nei prossimi giorni anche dalla Organizzazione Mondiale della Meteorologia (WMO). Il ciclone era partito dal nord-ovest dell’Australia all’inizio di Febbraio, attraversando l’Oceano Indiano meridionale e percorrendo oltre 8000km. Freddy è entrato nel Madagascar come un ciclone di categoria 3, passando per tre volte nel Mozambico. Si è infine esaurito il 14 Marzo.
Il Mozambico e il Malawii sono state le nazioni più colpite, il ciclone infatti ha provocato terribili alluvioni, le vittime salgono ormai a 326. Si contano inoltre in totale circa 186 mila persone sono state colpite, di cui 88 mila sono state sfollate nei distretti piu’ colpiti. Il 13 marzo scorso il presidente Chakwera ha dichiarato lo stato di disastro nella regione meridionale, in particolare nella citta’ e nel distretto di Blantyre, nel distretto di Chikwawa, nel distretto di Chiradzulu, nel distretto di Mulanje, nel distretto di Mwanza, nel distretto di Neno, nel distretto di Nsanje, nel distretto di Phalombe, distretto di Thyolo e citta’ e distretto di Zomba. Il ministero dell’Istruzione ha inoltre prorogato fino al 17 marzo la sospensione temporanea delle lezioni nei 10 distretti a rischio, in quanto Freddy ha provocato danni in alcune scuole e altre sono adibite a centri di accoglienza per gli sfollati.
Freddy e il cambiamento climatico
Il ciclone Freddy sta avendo un grave impatto economico sulle zone colpite. Il bilancio delle vittime però poteva essere anche molto peggiore, senza le previsioni meteorologiche. Questo mostra quanto sia fondamentale collaborare tra le nazioni per affrontare le sfide sempre più estreme di un clima che cambia velocemente. Nel Mozambico meridionale si sono verificate più di un anno di precipitazioni nell’ultimo mese e nel Madagascar tre volte la media mensile nell’arco di una settimana.
Secondo il gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici (IPCC), per l’Africa meridionale orientale e il Madagascar si sta osservando un aumento dell’intensità delle piogge e della forza dei cicloni tropicali. Un grande problema è anche l’innalzamento del livello medio del mare che si somma al passaggio di queste tempeste.