La Provincia Autonoma di Trento ha annunciato di aver identificato l’orso coinvolto nell’incidente di qualche giorno fa e ha già annunciato la condanna a morte per il plantigrado. Il Presidente Fugatti ha infatti fatto sapere che è stato richiesto il parere dell’ISPRA, come previsto per legge, e che l’intenzione è di procedere con la sua uccisione a prescindere dal responso. Tutto questo nonostante MJ5, per stessa ammissione di Fugatti, non abbia mai creato problemi nei suoi 18 anni di vita.
“Queste dichiarazioni sono perfettamente in linea con la tradizione della PAT che da sempre mostra ostilità verso la fauna selvatica”, commenta Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. “È inaccettabile che questa amministrazione continui a pensare di risolvere i problemi di convivenza con gli orsi e gli altri selvatici solo e soltanto tramite l’uccisione indiscriminata, in questo caso addirittura basata su un singolo episodio che peraltro non ha avuto nemmeno conseguenze particolarmente gravi. Se MJ5 avesse voluto fare realmente male, l’uomo che oggi sostiene di essere stato aggredito, e a cui facciamo gli auguri di pronta guarigione, non sarebbe in grado di raccontarlo. Quando si invade l’habitat dei selvatici bisogna mettere in conto che ci possono essere dei rischi e le istituzioni dovrebbero fare in modo di prevenirli, fornendo le giuste informazioni e insegnando alle persone come comportarsi in questi casi. Non si può sempre intervenire a posteriori, condannando a morte un animale solo perché si è comportato secondo la sua natura senza peraltro – è sempre bene ricordarlo – fare gravi danni”.
“Ovviamente non resteremo a guardare e siamo già pronti a ricorrere all’autorità giudiziaria come abbiamo già fatto diverse volte in passato per difendere gli orsi in Trentino e spesso con risultati positivi. Nel frattempo, il primo passo sarà sicuramente quello di diffidare formalmente l’amministrazione dal procedere in questo senso ma chiaramente non ci fermeremo qui e tenteremo tutte le strade per salvare la vita di MJ5”, fa sapere Michele Pezone – Responsabile Diritti Animali LNDC Animal Protection.