Rinviato stop auto a benzina dal 2035, Pichetto: “Italia in prima fila nella resistenza”

Auto a zero emissioni, è stato rinviato il voto degli ambasciatori Ue, previsto per oggi, a data da destinarsi. Diversi gli stati europei in opposizione al voto
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Il voto formale finale degli Stati membri in Consiglio UE sul regolamento che fissa l’obiettivo dell’immissione sul mercato europeo solo di Auto e furgoni a zero emissioni a partire dal 2035, originariamente previsto per martedì prossimo, 7 marzo, è stato rinviato a data da destinarsi. Lo ha deciso la presidenza di turno svedese del Consiglio, che ha rimosso il punto anche dall’agenda del Coreper, convocato stamattina a Bruxelles.

Il punto sul regolamento per le auto era già stato tolto dall’ordine del giorno del Coreper una prima volta nella riunione di mercoledì scorso, e rinviata ad oggi, a causa del voto contrario annunciato dall’Italia, che ha rimesso in discussione il consenso sull’accordo già raggiunto tra il Consiglio e il Parlamento europeo. Nella procedura co-legislativa dell’Ue, un accordo tra le due istituzioni che è approvato dalla plenaria del Parlamento (come in questo caso è avvenuto il 14 febbraio scorso), viene poi adottato senza discussione con un voto del Consiglio a maggioranza qualificata, normalmente una semplice formalità. Ma questa volta non è andata così.

La presidenza di turno svedese ha deciso di rinviare il voto, constatando nel Coreper che l’opposizione annunciata dall’Italia (che in precedenza aveva votato a favore dell’accordo), insieme a quella già nota della Polonia, all’astensione della Bulgaria e alle perplessità espresse anche da esponenti del governo tedesco, hanno rimesso in dubbio la maggioranza qualificata.

Auto a zero emissioni: il rinvio in sede UE

“Il nuovo rinvio in sede UE sulla decisione riguardante lo stop ai motori termici al 2035 tiene giustamente conto di una forte resistenza di alcuni Paesi europei, con l’Italia in prima fila, a un’impostazione del Regolamento troppo ideologica e poco concreta”. Lo scrive il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, commentando il rinvio a data da destinarsi dell’espressione del parere da parte del Comitato dei rappresentanti permanenti dei governi degli Stati membri dell’Unione europea sul Regolamento Ue che blocca la produzione e la commercializzazione dei veicoli alimentati a benzina e diesel dal 2035.

L’Italia – prosegue Pichettoha una posizione molto chiara: l’elettrico non può essere l’unica soluzione del futuro, tanto più se continuerà, come è oggi, ad essere una filiera per pochi. Puntare inoltre sui carburanti rinnovabili  è una soluzione strategica e altrettanti pulita, che consente di raggiungere importanti risultati ambientali evitando pesanti ripercussioni negative in chiave occupazionale e produttiva”.

“La decarbonizzazione del settore dei trasporti, che resta obiettivo prioritario – aggiunge Pichettodeve tenere conto delle peculiarità nazionali e di tempistiche compatibili con lo sviluppo del settore dell’automotive. Ci auguriamo che questa pausa consenta anche ad altri paesi e alle stesse istituzioni europee una ulteriore riflessione su un tema così importante per cittadini e imprese”.

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