“Sulla crisi idrica dell’Adige, così come sull’emergenza siccità, l’unico colpevole è la disattenzione complessiva della politica italiana ed europea rispetto ad un trend climatico conosciuto da almeno 40 anni“. Così all’AdnKronos Francesco Vincenzi, presidente dell’Anbi, Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni, dopo che il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, replicando ieri al leader di Avs, Angelo Bonelli, sulla siccità dell’Adige, ha affermato: “Lei non può dire che in cinque mesi ho prosciugato l’Adige, neanche Mosè. Non l’ho prosciugato io l’Adige, perché non sono Mosè“.
“Nell’immediato – osserva Vincenzi – è necessario gestire il contingente, evitando, nel rispetto della legge esistente, contrapposizioni fra interessi concorrenti sulla risorsa idrica, ad iniziare dal ripetersi di contrasti fra Regioni confinanti. Per questo è opportuna la scelta della Cabina di Regia sulla Siccità di optare per un Commissario ad hoc fino al 31 dicembre prossimo“. “Per invertire la rotta – conclude Vincenzi – è necessario efficientare la rete idraulica del Paese, investire nell’innovazione irrigua, ma soprattutto dotare i territori di un’adeguata rete di invasi multifunzionali, capaci di trattenere le acque di pioggia per creare riserve idriche: è il Piano Laghetti da noi presentato insieme a Coldiretti“.