Siccità, l’esperto: “in Italia deficit è di infrastrutture, dobbiamo costruire mille nuove dighe”

Siccità, le parole del presidente della Coldiretti Ettore Prandini dopo la cabina di regia con il governo: "essenziale trattenere più acqua piovana, servono mille nuove dighe"
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La siccità si combatte anche con un investimento volto a trattenere l’acqua piovana visto che oggi se ne riesce a trattenere solo l’11% di quella che cade. E la soluzione è la realizzazione di 1.000 bacini di accumulo. Ma la cosa importante sarebbe partire con i primi 100 nei prossimi anni con una buona portata di trattenimento dell’acqua piovana e lo sviluppo anche dell’idroelettrico“. E’ la soluzione prospettata dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini interpellato dall’Adnkronos sul tema in vista delle misure allo studio del governo. “Questa soluzione ci darebbe due risvolti – prosegue Prandinimettere in sicurezza il paese anche rispetto al dissesto idrogeologico e dall’altro lato creare un meccanismo di aumento di produzione di energie rinnovabili“.

Il tema – aggiunge – è non focalizzarci solo sull’emergenza altrimenti non andremo a pianificare quello di cui abbiamo realmente bisogno. Dobbiamo pianificare oggi per costruire domani attraverso un sistema infrastrutturale per la realizzazione di questi bacini, qualsiasi altra soluzione farà sminuire la portata del problema che si ripresenterà in modo ciclico. E questo non ce lo possiamo permettere – conclude – perché l’agroalimentare italiano si basa sulla qualità del prodotto e se non hai l’acqua non è possibile realizzarla“.

Siamo particolarmente preoccupati se la situazione non dovesse cambiare nelle prossime settimane perché rischiamo di perdere una maggiore produzione agricola di quanto se ne è già persa nel 2022, quando il danno economico sulla filiera fu di 6 miliardi di euro. E visto che nel 2023 c’è una riduzione delle precipitazioni del 30% rispetto al 2022” ha aggiunto Prandini. “I settori che rischiano di più sono il comparto cerealicolo con anche le fienagioni necessarie per gli allevamenti e l’ortofrutticolo. In questa stagione si sta seminando il mais e il riso, laddove si stima che ci sarà per il riso una riduzione della coltivazione di 8mila ettari perché in assenza di disponibilità di acqua nelle fasi irrigue molti agricoltori decideranno di puntare su qualcosa di alternativo che richiede meno acqua“. “Ma questa tendenza comporta il rischio anche – sottolinea Prandiniin termini della qualità dell’aria perché un ettaro di mais in Italia equivale a un ettaro di foresta amazzonica in termini di capacità di assorbimento di anidride carbonica“.

La nomina di “un commissario se ha poteri speciali sia legati all’emergenza in atto ma soprattutto per la programmazione di interventi futuri è di fondamentale importanza“, conclude il presidente di Coldiretti. Secondo Prandinimutuando quello che si fece per il Ponte Morandi, una delle pagine più tristi sulle infrastrutture del nostro Paese, oggi serve farlo per la siccità e la gestione idrica sia per quanto riguarda un riordino delle competenze sia per il meccanismo legato agli investimenti con un recupero delle risorse che dovrà essere trovato per dare continuità, da dove si inizia e dove si vuole arrivare“. Prandini poi indica anche il tema legato al “trasporto idrico sulle reti dove purtroppo si disperde il 45% dell’acqua a disposizione rispetto ad una media Ue tra l’8% e il 10%“.

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