“Il 2022 è stato per il Piemonte il peggiore anno sotto profilo idrologico degli ultimi 65“: è quanto ha dichiarato Secondo Barbero, direttore generale di Arpa regionale, intervenuto al convegno in corso all’International Training Centre of the Ilo a Torino sull’emergenza idrica. “Nella nostra Regione – ha proseguito Barbero – si sta determinando un depauperamento molto rapido delle falde, e registriamo un calo del 60% dell’acqua immagazzinata nelle Alpi sotto forma di neve, oltre a una diminuzione del 10-15% dell’acqua nei fiumi“.
Nicola Loisci, esperto Arpa, ha spiegato che “il Piemonte sta subendo un cambiamento climatico più netto rispetto a quanto avviene mediamente nel mondo“. Guardando i dati degli ultimi 60 anni si registra “un aumento di quasi 2,5 gradi delle temperature massime e di circa 1,5 gradi delle minime, a fronte dell’aumento medio di circa 1 grado fatto registrare a livello globale“. “Entro fine secolo se le immissioni in atmosfera di gas climalteranti dovessero rimanere ai livelli attuali l’aumento delle temperature medie sarebbe di 8 gradi, se invece i gas serra venissero drasticamente ridotti l’aumento delle temperature sarebbe di 2 gradi,” ha concluso Loisci.