45 giorni dal terremoto in Turchia: la terra mostra ancora le “cicatrici” della catastrofe | VIDEO

Nelle zone della Turchia in cui è avvenuto il terremoto del 6 febbraio, è ancora possibile vedere le spaccature nel suolo prodotte dalla rottura della faglia
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Terremoto Turchia, le cicatrici nel suolo
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Sono passati 45 giorni dalle terribili scosse di terremoto che hanno devastato la zona al confine tra Turchia e Siria. Era il 6 febbraio quando la terra ha tremato per le due scosse più forti, di magnitudo 7.8 e 7.5, lasciando una devastazione totale nell’area e una terribile perdita di vite umane. Quasi 50.000 vittime, secondo gli ultimi dati forniti, si contano solo in Turchia, dove i danni sono stati stimati in circa 100 miliardi. A distanza di un mese e mezzo, restano ancora il terrore e la disperazione delle popolazioni colpite. Immagini e sensazioni che non lasceranno la mente di chi ha vissuto questa tragedia.

Ma a fare da promemoria di questa catastrofe naturale ci pensa anche Madre Natura stessa. In Turchia, infatti, sono ancora visibili i segni del terremoto. Nelle zone in cui è avvenuto il sisma, è ancora possibile vedere le spaccature nel suolo prodotte dalla rottura della faglia, che ha poi generato migliaia e migliaia di scosse nelle settimane seguenti.

Le immagini del video in alto sono state postate su Twitter il 23 marzo dalla geologa Gülsen Uçarkuş. “Sono passati 44 giorni dai terremoti del 6 febbraio… quel che è perso è perso… ma l’impronta superficiale dell’enorme terremoto si erge come una statua di ciò che è accaduto. Per quanto maestoso possa sembrare, mi ricorda anche cosa è andato perduto”, ha scritto la geologa, riassumendo il pensiero di chiunque si trovi a guardare queste immagini.

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