L’ESA conferma il lancio della missione JUICE: “tutto procede secondo i piani”

L’ESA conferma il lancio della missione JUICE il 13 aprile: “in caso di problemi tecnici o di meteo, tenteremo fino al 30 aprile"
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Tutto procede “secondo i piani” per la missione europea JUICE – Jupiter Icy Moons Explorer – e l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha appena annunciato che il lancio del grande satellite è al momento confermato per giovedì prossimo 13 aprile, alle 14:15 ora italiana, dalla base spaziale europea di Kourou, nella Guyana francese. Una volta lanciato, JUICE raggiungerà Giove nel 2031 dopo un viaggio lungo circa 8 anni e, una volta arrivato intorno a Giove e alle sue Lune, svolgerà la sua missione per 4-6 anni circa nell’ambiente gioviano.

Una volta avvenuto il lancio, aspetteremo il dispiegamento dei grandi pannelli solari, previsto circa due ore dopo. E solo da quel momento considereremo riuscita la fase del lancio”, hanno spiegato Alessandro Atzei, ingegnere di Sistema degli Strumenti (ESA), e Lucia Linares, Responsabile della Strategia del Trasporto Spaziale & dei Lanci Istituzionali (ESA), nel corso di una conferenza stampa internazionale in cui l’Agenzia Spaziale Europea ha fatto il punto di quella che si preannuncia “una missione stellare“.

Proprio oggi, in questi momenti, si sta facendo la verifica, è una sorta di ‘prova generale’ del lancio di JUICE, una verifica del lanciatore e di tutti i sistemi. Non abbiamo ancora notizie sull’esito di questa prova generale ma JUICE è già sull’Ariane 5 e sembra tutto a posto al momento”, ha riferito Linares.

Lancio a bordo di Ariane 5

“Siamo tutti fiduciosi che l’Ariane 5 porterà il satellite in posizione, Ariane 5 è un cavallo di battaglia dal 1996. JUICE sarà il volo 116, il primo del 2023 del lanciatore europeo. Ariane 5 effettuerà il suo ultimo lancio nel giugno prossimo“, ha ricordato inoltre Linares.

Visto che dobbiamo andare in una direzione molto precisa perché il satellite poi possa raggiungere Giove, bisogna essere davvero sicuri di lanciare ‘al secondo’, con la massima precisione”, ha osservato ancora. “Se invece il meteo dovesse dare problemi, o si dovessero rilevare problemi ai sistemi, allora la finestra di lancio si può allungare fino a fine aprile. Ma il lanciatore è carico di propellente, non può aspettare oltre aprile”, ha chiarito Atzei. “A bordo ci sono 170 tonnellate di propellente liquido, il 13 aprile è la migliore data e noi tutti siamo fiduciosi, tutti i team sono lì, tutto è andato fino ad ora come doveva. Adesso aspettiamo solo di lanciare“, ha scandito Lucia Linares.

La durata della missione dell’Ariane 5 di Arianespace sarà poco meno di 28 minuti. Per questa missione, il lanciatore Ariane 5 dovrà garantire una performance di oltre 6 tonnellate di peso e punterà a una traiettoria di fuga dalla Terra. Dopo la separazione a un’altitudine di 1.538 chilometri e una volta fuori dal campo gravitazionale terrestre, la sonda JUICE viaggerà a una velocità di 2,5 chilometri al secondo. IL volo VA260 sarà la prima missione europea sul sistema di Giove ed il 346° lancio per la famiglia di lanciatori Arianespace, il 309° lancio dal Guiana Space Center. Il volo VA260 sarà la 30° missione scientifica lanciata da Arianespace, il 116° lancio complessivo di Ariane 5 e il satellite JUICE sarà il 10° lanciato da Arianespace su un’orbita di fuga. Linares ha sottolineato che l’Ariane 5 ha portato nell’orbita corretta molte importanti missioni spaziali come Bepi Colombo, la prima missione europea su Mercurio, il pianeta meno esplorato del Sistema Solare interno, o il James Webb Space Telescope, il telescopio spaziale all’avanguardia che esplora le origini dell’Universo.

Atzei: “con JUICE cercheremo indizi di vita su lune di Giove”

Con la missione JUICE “andremo a cercare indizi di vita sulle lune di Giove”, ha sottolineato Atzei, conversando con i giornalisti italiani, insieme a Lucia Linares. “Una delle condizioni per la vita sulla Terra è l’acqua liquida e ogni luna di Giove si pensa che abbia più acqua di tutti gli oceani della Terra messi assieme. Noi con questa missione andremo a capire anche fino a che profondità si estendono queste masse immense di acqua, ed è l’altra domanda a cui si conta di rispondere con la missione JUICE“. JUICE andrà a ‘studiare’ le lune di Giove e “con i 10 strumenti a bordo del satellite cercheremo di realizzare una tomografia delle lune di Giove“, ha spiegato Atzei.

L’ingegnere ha inoltre sottolineato che la missione visiterà Callisto, il corpo celeste maggiormente ricoperto di crateri nel Sistema Solare, “il più ‘vulcanico”, per poi misurare lo spessore della calotta ghiacciata di Europa. Il satellite JUICE, con tutta la sua imponente strumentazione di bordo, andrà anche a scrutare la superficie ghiacciata e la struttura interna di Ganimede, “l’unica luna dotata di un proprio campo magnetico oltre alla Terra e a Nettuno”, ha osservato inoltre l’esperto dell’ESA. “Noi vogliamo capire come mai e cosa significa” questo aspetto di Ganimede, ha detto Atzei. “JUICE ti dà veramente una panoramica” di quella fetta di universo e “ci sono strumenti in situ, strumenti di geofisica” grazie ai quali “vorremmo capire come Giove interagisce con le sue lune. Con questa missione capiremo di più del nostro sistema solare e anche degli esopianeti”, ha aggiunto ancora Atzei.

Atzei: “impegnate oltre 2.000 persone, molta Italia nella missione”

Per la missione JUICE e per raggiungere gli ambiziosi obiettivi previsti sono al lavoro “oltre 2.000 persone che in Europa, negli Stati Uniti, in Giappone ed in Israele hanno contribuito”, ha affermato Alessandro Atzei. A bordo del grande satellite ci sono ben 10 strumenti: 4 di telerilevamento (Janus, Uvs, Majis e Swi), 3 strumenti geofisici (Gala, Rime e 3Gm), 3 strumenti in situ (J-Mag, Pep, Rpwi), sono strumenti all’avanguardia che comprendono il più potente carico di telerilevamento, geofisico e in situ che abbia mai volato verso il Sistema Solare esterno. A questi 10 strumenti si aggiunge un esperimento (il Planetary Radio Interferometer & Doppler Experiment, o Pride) che utilizzerà l’interferometria a terra a lunghissima distanza per determinare con precisione la posizione e la velocità del veicolo spaziale.

JUICE è la missione scientifica “più ambiziosa” del programma spaziale scientifico dell’ESA Cosmic Vision per il decennio 2015-2025. Il progetto JUICE, nato intorno al 200-2003 con i primi studi di fattibilità, ha preso piede, come ha spiegato l’ingegnere Atzei, “attorno al 2010 con una collaborazione fra ESA e NASA che poi si è conclusa e gli USA hanno scelto di fare una loro missione – che arriverà intorno a Giove quasi insieme a JUICE. La missione europea prende il via definitivamente nel 2012, è allora che nato JUICE”, ha osservato Atzei.

All’inizio abbiamo lavorato alla missione Gaia poi, una volta che l’osservatorio delle stelle è stato lanciato nel 2013, nel 2014 siamo tutti andati su JUICE ed è in quell’anno che è partito il vero concetto della missione JUICE e degli attuali sistemi oggi a bordo del satellite”, ha spiegato inoltre l’esperto dell’ESA.

JUICE è una missione importante anche per l’Italia, che partecipa con tre dei dieci strumenti a bordo del veicolo. Gli strumenti sono stati finanziati e sviluppati sotto la guida dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e realizzati dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e dalle università Sapienza, Roma Tre, Parthenope di Napoli e Trento. Importante anche la partecipazione dell’industria Italiana, con Leonardo e Thales Alenia Space (Thales – Leonardo). “C’è molta Italia in questa missione”, ha ricordato Atzei. L’Italia, ha osservato, “ha contribuito tanto a JUICE, sia con gli strumenti che con i pannelli solari. È stato un bellissimo contributo che fa vedere la qualità delle industrie spaziali italiane nel mondo”.

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