La Procura di Bergamo aprirà nelle prossime ore un fascicolo a carico di ignoti con l’ipotesi di accusa di disastro colposo per la frana d’acqua avvenuta all’alba di ieri ad Ardesio, dove ancora 10 persone sono sfollate e 71 risultano isolate in tre frazioni a monte dell’abitato. L’indagine, un atto dovuto, servirà a far luce sulle cause di quanto accaduto: alcuni residenti avevano infatti segnalato al sindaco Yvan Caccia, nelle scorse settimane, infiltrazioni e pozze d’acqua nei pressi del canale artificiale nel quale poi ieri mattina si è creato uno squarcio di quasi dieci metri, da cui è uscita una massa di 15 mila litri d’acqua che ha invaso case e strade, solo per un miracolo senza causare feriti o vittime.
Il sindaco ha riferito di aver subito inoltrato tutte le segnalazioni a Enel Green Power, la società proprietaria del canale e della sottostante centrale idroelettrica. Dal canto suo, però, ieri Enel ha riferito che non risultavano segnalazioni e che il manufatto – lungo 4,3 chilometri e costruito tra il 1920 e il 1922 con sassi e laterizi – era oggetto di costante manutenzione. Sarà ora la magistratura a capire se il disastro si sarebbe o meno potuto evitare.
Frana in Valle Seriana
Oggi decine di volontari stanno aiutando i loro concittadini, le cui case sono state travolte dall’ondata causata dalla rottura di un condotto di Enel Green Power. Muniti di stivali, badile e pettorina catarifrangente, i volontari si sono messi a spalare fango e raccogliere detriti nelle diverse abitazioni e lungo le vie colpite dallo smottamento. Tra loro tanti giovanissimi ragazzi della Pro Loco, ma anche assessori e consiglieri comunali, pensionati, gente comune, giovani e meno giovani.
Almeno una cinquantina le persone, oltre ai proprietari delle abitazioni, che si sono mobilitate. Il bilancio è di nessun ferito, dieci persone evacuate e 71 ancora isolate nelle frazioni Staletti, Pizzoli e Cerete, a monte della frana. A supervisionare gli interventi la Protezione civile e i vigili del fuoco. Supporto anche da parte della parrocchia, con il parroco don Antonio Locatelli che ha messo a disposizione gli spazi dell’oratorio. Alcune aziende private invece hanno messo a disposizione i propri mezzi da lavoro per sgomberare il materiale.