La Calabria arriva ai confini del Sistema Solare: l’Osservatorio Lilio ha scoperto una nuova cometa | FOTO

Grazie al mega-telescopio del Parco Astronomico Lilio di Savelli è stato possibile individuare una cometa che inizialmente sembrava un veloce asteroide
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Antonino Brosio, Presidente del Parco Astronomico Lilio di Savelli in provincia di Crotone ha comunicato ieri con un post su Facebook una grande scoperta effettuata grazie al mega telescopio RC da 50 cm. Alla scoperta hanno collaborato a distanza e da remoto da Rosarno l’ingegnere Antonino Brosio, e da Milano l’esperto Antonio De Pieri. Quello che sembrava essere un asteroide veloce è stato catalogato come cometa. Infatti le misurazioni effettuate con il mega telescopio hanno permesso di comprendere che l’oggetto cometario si trovava oltre l’orbita di Giove, ai confini del Sistema Solare.

Il Parco Astronomico Lilio di Savelli è uno dei parchi astronomici più grandi in Italia e si trova a 1180 metri sul livello del mare. E’ un centro di eccellenza ed è un connubio straordinario tra ricerca, divulgazione e didattica aperta a grandi e piccini. Il Parco è dedicato a Lilio, un astronomo del 1500, originario di Cirò che, anche se non è citato nei libri di scuola, fu fondamentale per il calendario gregoriano che si deve a Papa XIII è stato realizzato in base ai calcoli astronomici dello studioso calabrese.

Il Parco Astronomico Lilio

L’Osservatorio è dotato di una strumentazione che funge da “rete di telescopi” che consente di usare più tubi ottici sia per l’osservazione diurna sia per quella notturna. Di giorno, il telescopio consente di osservare il Sole. Tuttavia, grazie al sistema CS3 il telescopio è robotico e può lavorare in autonomia anche di notte e fare delle comparazioni utili alla ricerca. Il Parco Astronomico Lilio collabora con diversi enti di ricerca, tra cui il Dipartimento di Fisica dell’Università della Calabria e si occupa di:

  •  ricerca supernove
  • esplosioni di raggi gamma A
  • neo galassie
  • Oggetti NEA (Near Earth Asteroid), ovvero, oggetti pericolosi dai 5 ai 150 metri che possono cadere vicino alla terra come avvenne a Matera a febbraio o in Francia. Gli esperti li misurano, calcolano la posizione rispetto al campo stellare, e mandano i dati al MPC, ovvero il Minor Planet Center. Si tratta di un’organizzazione dell’Unione Astronomica Internazionale (UAI), incaricata di raccogliere e conservare i dati osservativi sui corpi minori del Sistema solare. Il Parco Astronomico Lilio è un centro MPC ed è abilitato per questo tipo di ricerca.
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