L’arrivo delle precipitazioni è importante per salvare le semine primaverili di mais, girasole, soia e riso ma anche le coltivazioni in campo messe a rischio dopo un lungo periodo di siccità. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’allerta maltempo su Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Marche particolarmente colpite dalla siccità.
Una boccata di ossigeno per le campagne a secco dopo un inverno che dal punto di vista climatologico ha fatto segnare una temperatura superiore di 1,21°C la media storica ma l’anomalia è addirittura di 1,38°C in più al Nord sulla base delle elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr che rileva le temperature in Italia dal 1800. In difficoltà – precisa la Coldiretti – sono anche le colture autunnali come il frumento, l’orzo, l’erba medica e le altre foraggere che soffrono la prolungata siccità e con grandi preoccupazioni per le rese della prossima raccolta.
Sono circa 300mila infatti – sottolinea la Coldiretti – le imprese agricole che si trovano nelle aree più colpite dall’emergenza siccità del Centro Nord con la situazione più drammatica che si registra nel bacino della Pianura Padana dove nasce quasi un terzo dell’agroalimentare Made in Italy e la metà dell’allevamento. Dalla disponibilità idrica dipende la produzione degli alimenti base della dieta mediterranea, dal grano duro per la pasta alla salsa di pomodoro, dalla frutta alla verdura fino al granoturco per alimentare gli animali per la produzione dei grandi formaggi ed i salumi più prestigiosi.
Se la pioggia è dunque attesa per ripristinare le scorte idriche in laghi, fiumi e terreni i forti temporali con precipitazioni violente – conclude la Coldiretti – rischiano di provocare danni diretti sui terreni secchi che non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento con frane e smottamenti che compromettono colture e viabilità rurale.