Nepal: morti e dispersi sulle cime dell’Himalaya

Un alpinista irlandese è tra le vittime dell'Himalaya in questo inizio della stagione dell'alpinismo primaverile in Nepal
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In Nepal è da poco cominciata la stagione dell’alpinismo primaverile. Centinaia di scalatori hanno iniziato a cimentarsi con le vette dell’Himalaya e così, aumentano gli incidenti in montagna, alcuni anche fatali. Un alpinista irlandese è morto ieri, lunedì 17 aprile, dopo essere caduto in un crepaccio del Monte Annapurna (8.091 metri), l’ottava vetta più alta del mondo. Secondo quanto riferito da Thaneswar Guragai del tour operator specializzato di Kathmandu Seven summit treks, Noel Hanna, 56 anni, è caduto ed è morto mentre tornava dalla vetta della montagna. Il suo corpo è stato recuperato e trasferito a Kathmandu. Anche uno scalatore indiano, Anurag Maloo, è precipitato in un crepaccio e risulta disperso: le sue ricerche continuano.

Problemi anche per l’indiana Baljeet Kaur, che ha raggiunto la vetta ieri ma ha accusato un malore durante la discesa perché non stava usando la bombola d’ossigeno di riserva. Una spedizione di soccorso del tour operator Pioneer adventure è riuscita a metterla in salvo. Uno sherpa ha raccontato che Kaur ha trascorso una notte sulla montagna prima di riuscire a chiedere aiuto ed è stata recuperata da un elicottero. La donna è stata poi trasferita in ambulanza in un ospedale di Kathmandu.

Tre guide sherpa, infine, sono scomparse dalla scorsa settimana, dopo essere cadute in un crepaccio di 50 metri dal Monte Everest, il rilievo più alto del mondo.

 

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