Osservatorio sulle Madonie, Flyeye opera di “interesse strategico”

Il rivoluzionario telescopio Flyeye, è finanziato dall'Agenzia Spaziale Europea
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L’installazione del telescopio Flyeye dell’Agenzia Spaziale Europea sul Monte Mufara, nelle Madonie, con la contestuale realizzazione di un Osservatorio astronomico, rappresenta “un’opera di interesse strategico” per la Regione Siciliana: lo stabilisce la delibera approvata dalla giunta su proposta dell’assessore del Territorio e ambiente. Il governo Schifani ribadisce così la volontà di dotare la Sicilia di una struttura “dall’altissimo valore scientifico e di trovare una soluzione per superare gli attuali impedimenti“. La nuova costruzione, infatti, ricadrebbe nella zona A del Parco, a oltre 1850 metri di altezza, dove vige un divieto di inedificabilità assoluta previso dal Codice dei beni culturali e del paesaggio.

La realizzazione dell’Osservatorio sul Monte Mufara – si legge nella delibera – porrebbe la Regione Siciliana al centro della scena mondiale nel settore scientifico di riferimento, consolidando una tradizione che nel corso dei decenni ha visto la creazione di realtà, quali l’Osservatorio di Palermo, l’Osservatorio astronomico di Catania, il Centro di cultura scientifica Ettore Majorana di Erice, che hanno avuto importanti e positive ricadute socio-economiche legate all’operatività delle strutture e al turismo congressuale e scientifico“.

Secondo il progetto presentato dall’Ente Parco delle Madonie alla Regione, il rivoluzionario telescopio Flyeye, finanziato dall’ESA nell’ambito dell’attività di ricerca sui corpi celesti minori, utilizza 16 telecamere per l’acquisizione dell’immagine e per espandere il campo visivo, così da mappare l’intera volta celeste ripetutamente ogni notte, consentendo di identificare oggetti in movimento rispetto alle stelle fisse. Un impianto che “risulterebbe unico al mondo per caratteristiche scientifiche ed innovatività delle soluzioni tecniche adottate per il quale hanno espresso formale interessamento, oltre all’Agenzia spaziale europea e Italiana, anche la Nasa e che collocherebbe la Sicilia e l’Italia all’interno di un circuito mondiale leader nella osservazione per la sorveglianza e il monitoraggio dello Spazio,” è riportato nella relazione del dipartimento Ambiente.

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