“La sospensione della delibera di cattura e abbattimento dell’orsa assassina presente sul monte Peller è un ulteriore grave atto che va a sommarsi al clima di odio alimentato dalle continue uscite delle associazioni animaliste nei confronti di chi vuole vivere la montagna. La scelta di abbattimento di Jj4 è un’assunzione di responsabilità che va confermata perché il valore della vita umana non può essere paragonato a quella di un animale feroce.” Non usa mezzi termini il segretario Patt Simone Marchiori per commentare quanto avvenuto oggi, poiché per gli autonomisti è inaccettabile che per la seconda volta venga bloccata la decisione di abbattere l’orsa Jj4, protagonista di ben tre aggressioni.
“L’abbattimento era già stato impedito ai forestali trentini dopo l’episodio accaduto a Cles quando il plantigrado aveva aggredito padre e figlio sul monte Peller, con il risultato di un secondo episodio che ha portato alla morte del giovane incolpevole Andrea Papi. Non possiamo far finta di niente – continua ancora Marchiori – l’ambiente in cui vive l’orso è lo stesso che viviamo noi trentini e non è possibile nemmeno pensare che sulle nostre montagne, nelle nostre terre, siamo noi a dover vivere reclusi per evitare di essere aggrediti”.
“Il Partito Autonomista Trentino Tirolese è fermo nel riaffermare il valore della vita umana che non può essere paragonata a quella di un animale e che non si può mettere in discussione la libertà di potersi muovere liberamente e senza paura su tutto il territorio, compresi boschi e montagne che sono parte integrante della vita di chi abita le terre alte. Non stiamo dicendo di abbattere tutti gli orsi – conclude Marchiori – ma occorre agire con buonsenso ed eliminare gli animali problematici. Questo per garantire la stessa sopravvivenza del progetto Life Ursus. La gente di montagna è esasperata e chiede tempi certi e risposte rapide in tempi certi”.