Alluvione Emilia-Romagna: “proseguono soccorsi ed evacuazioni, l’emergenza non è finita”

"L'emergenza non è finita" nelle aree colpite ieri dall'alluvione
MeteoWeb

Situazione in lento miglioramento in EmiliaRomagna, dopo l’alluvione che ha travolto diverse località nella giornata di ieri. A Faenza, nel Ravennate, parte della città è finita sott’acqua a seguito dell’esondazione del fiume Lamone: il livello del torrente si è abbassato notevolmente rispetto a ieri, ma nel quartiere allagato ci vorranno diverse ore, se non giorni, prima di un minimo ritorno alla normalità. “L’emergenza non è finita“, ha sottolineato il sindaco di Faenza, Massimo Isola. “I vigili del fuoco stanno continuando a occuparsi dei soccorsi e delle evacuazioni. Alla luce di diversi comportamenti rischiosi, in accordo con la prefettura, devo fare a tutti una raccomandazione: le strade chiuse sono sbarrate per il rischio ad esse collegate. E’ necessario rispettare i divieti di accesso e, per nessuna ragione, spostare gli sbarramenti o oltrepassarli. Le strade chiuse verranno riaperte non appena verrà accertata la loro sicurezza“.

A seguito dell’emergenza legata alla criticità idraulica di queste ultime ore, stiamo ricevendo moltissime manifestazioni di solidarietà per il territorio ravennate, in primis dalla Regione Emilia-Romagna, con il presidente Stefano Bonaccini e la vice presidente Irene Priolo, ma anche dal Governo nazionale,” ha dichiarato  Michele De Pascale, presidente della provincia e sindaco di Ravenna. “Ieri pomeriggio ho parlato a lungo con il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, che mi ha assicurato la sua piena attenzione alle vicende che stanno colpendo il nostro territorio e la sua disponibilità, già dai prossimi giorni, ad attivare tutte le procedure di legge e a capire insieme quali interventi straordinari siano necessari per un territorio così fragile e particolare come quello ravennate“. “Voglio anche ringraziare i parlamentari Dem dell’Emilia-Romagna – ha aggiunto il sindaco – per l’impegno che in queste ore hanno dimostrato nel rappresentare le istanze della nostra terra con spirito di collaborazione. Questa solidarietà si sta trasformando in uno sforzo straordinario, anche con l’apporto di altre protezioni civili regionali, per fronteggiare l’emergenza. Con altrettanta energia sara’ necessario da domani lavorare non solo per recuperare e indennizzare i tanti danni pubblici e privati provocati da questo evento avverso, ma anche e soprattutto per aumentare con forza gli investimenti e la sburocratizzazione legati agli interventi di difesa del nostro territorio, tanto importanti per la sicurezza delle persone, per lo sviluppo delle attività agricole e per la protezione di tutta la nostra comunità. Su questo fronte come Provincia di Ravenna siamo in prima fila gia’ da questa mattina a Faenza, insieme alla Regione Emilia-Romagna, per accelerare i processi di riparazione e gli interventi di recupero ma anche per far si’ che questi siano anche l’occasione per un nuovo grande piano di investimenti strutturali di lungo periodo“.

Ma “l’emergenza continua per diversi motivi“. Ci sono stati argini sovrastati dai fiumi che hanno superato gli 11, 12 metri di altezza. Ora i livelli sono scesi, ma sono giorni che le arginature tengono livelli così alti e vengono per questo costantemente monitorate. Insomma, “l’attenzione deve rimanere altissima” e la “priorità” è “ripristinare le cose non come erano prima ma meglio”. I lavori puntano a coprire le arginature principali e agevolare il deflusso delle acque dove ancora ci sono allagamenti. Ma resta “fondamentale – ribadisce De Pascale – intervenire in maniera strutturata e avere un paradigma chiaro negli interventi. La priorità è metterci nelle condizioni di rendere sicura la vita delle persone, che viene prima di qualsiasi altra cosa“. C’è poi il tema degli indennizzi, con le pratiche già avviate per la richiesta di emergenza nazionale, conclude il sindaco annunciando per il pomeriggio “un sopralluogo in tutte le zone dove la viabilità provinciale è interrotta“.

A seguito dell’emergenza maltempo di questi giorni, che ha causato la piena del torrente Ravone in via Saffi, i tecnici del Comune di Bologna hanno effettuato questa mattina un sopralluogo lungo l’alveo del torrente. In particolare, si sta verificando che il solaio, i puntelli e le lastre d’acciaio – poste due anni fa a seguito di un avvallamento – non abbiano subito alterazioni. I tecnici confermano, inoltre, che non ci sono mai stati problemi di stabilità della struttura e quindi pericoli per la tenuta e la sicurezza della strada. Solo dopo questi sopralluoghi e dopo la pulitura dei detriti portati dalla piena, prevista per domattina e già concordata con l’autorità idraulica Servizio Territoriale e Protezione civile RER, sarà possibile avere una stima precisa dei tempi di riapertura della strada. La situazione continua ad essere costantemente monitorata.

Per quanto riguarda la mobilità la situazione è migliorata rispetto alla giornata di ieri: nella mattinata di oggi si è registrato traffico in particolare nella zona dei viali tra le porte Saragozza, Saffi, Lame e in zona A. Costa e Zanardi, con rallentamenti ma senza gli ingorghi di ieri che avevano costretto la Polizia Locale ad aprire alcune preferenziali per farli defluire.

Proseguono gli interventi sulle altre strade del Comune per ripristinare la viabilità. Al momento restano chiuse sui colli:
via Torriane chiusa con cartellazione in Paderno-Torriane, Paderno-Colli e Paleotto-Torriane,
via del Poggio con chiusura posta in Paleotto-Torriane.

Resta chiusa al pubblico, ancora per oggi, anche la Biblioteca Oriano Tassinari Clò di Villa Spada, dove si sta lavorando per ripristinare la scarpata nel giardino.

Risolte invece le situazioni di criticità che si erano verificate ieri e che avevano portato a chiusure parziali o totali in: Via Gaibola, Toscana-Direttissima, Roncrio, Lastre Colli, Tunnel Sabena, Triumvirato, Felicina.

A Bologna la situazione è limitata a via Saffi, è niente rispetto a quanto visto dai colleghi negli altri comuni. In ogni caso i tecnici fanno i sopralluoghi e stanno liberando parte del Ravone. Avremo una cognizione più chiara nelle prossime ore“: è quanto ha affermato Matteo Lepore, sindaco di Bologna, al termine di un incontro a Imola con Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna, Irene Priolo, assessore regionale alla Protezione civile, e i sindaci dei comuni della città metropolitana colpiti dal maltempo. Per quanto riguarda il sopralluogo in via Saffi del viceministro alle Infrastrutture, Galeazzo Bignami, Lepore ha sottolineato che “il governo fa bene a essere presente, perché deve dare le risorse per fare una manutenzione adeguata e ripartire“.

L’emergenza non è finita, abbiamo bisogno che nei prossimi giorni ci sia allerta massima perché non è detto che il maltempo non ritorni,” ha proseguito Lepore. “Dobbiamo fare la cernita dei danni, ci sono stati molto smottamenti e molte strade sono state chiuse quindi avremo bisogno della dichiarazione dello stato di emergenza, è fondamentale che il governo la dichiari“. Lepore ha poi reso noto che in tutta l’area metropolitana ci sono circa 500 persone evacuate, di cui circa 300 nell’Imolese e che a Bologna città non ci sono sfollati.

Condividi