“Ma che mi dici a ffa’ che c’hai la glicemia alta? È inutile, devi fa l’arco glicemico, devi!” Carlo Verdone cita questo consiglio di un amico per rispondere a una domanda sulla comunicazione in Medicina, in un confronto all’Università Iulm di Milano con due rettori, quello dell’ateneo ospitante Gianni Canova e quello dell’Humanitas University, Marco Montorsi. Hanno assistito a questo dibattito in occasione dell’evento “Infodemia? No grazie!” molte persone. Il convegno è stato promosso per presentare una masterclass dedicata ai professionisti della scienza e della salute sul tema della responsabilità del comunicatore medico scientifico.
Non è mancata la proiezione di qualche scena in compagnia di qualcuno dei più celebri personaggi di Verdone, come il professor Raniero Cotti Borroni nel film “Viaggi di nozze“, che mentre prega davanti alla tomba della moglie defunta risponde alla telefonata di un paziente mimando i modi e le cadenze che l’attore racconta di aver imitato direttamente dal suo gastroenterologo.
Verdone e il suo rapporto con la medicina
L’attore in modo simpatico e fuori dalle righe ha anche raccontato il suo personalissimo rapporto con la medicina e i farmaci, dal cui mondo si sente attratto probabilmente per aver avuto una mamma “un po’ ipocondriaca“. Il fascino che nutre per la medicina lo ha portato ad acquisire non poca competenza, che mette al servizio degli amici a cui consiglia il tal medico o il talaltro.
“Non posso vedere la gente che sta male – ha raccontato al riguardo – ne ho viste troppe, se posso do una mano“. In passato ha visitato anche dei malati terminali, un’abitudine che ha assunto da quando ha compreso come la sua figura di attore riuscisse a donare un po’ di buonumore: “In quelle ore con me quelle persone stavano meglio e tornando a casa mi sentivo meglio anch’io“.
Il diluvio di notizie durante la pandemia
L’infodemia durante la pandemia o la sovrabbondanza di informazioni, è stata deleteria, anche per l’attore romano: “Se vuoi rimbecillire un popolo puoi riempirlo con un diluvio di notizie o con nessuna notizia. Qui ci sono state troppe notizie. Invece i messaggi devono essere concisi e chiari. Certo, ci trovavamo davanti a un virus sconosciuto. Ma nei talk show molti parlavano anche per esibire il proprio sapere“.
Questa “infodemia” ha fatto emergere quanto sia importante la responsabilità del comunicatore scientifico, che ha il preciso compito di divulgare in modo adeguato informazioni accurate e di essere un punto di riferimento per la società. Su questi argomenti è il focus della masterclass promossa dalle due università milanesi, che si svolgerà nei weekend 8-9 e 29-30 settembre. Tra i nomi coinvolti, scienziati come Alberto Mantovani, Maria Rescigno, Giampaolo Perna; e professionisti della comunicazione quali Gabriele Bertipaglia, Walter Bruno, Nicoletta Carbone, Monica Maggioni, Luigi Ripamonti.