Etna di nuovo attivo, INGV: “è un primo segnale, monitoriamo”

Da due mesi gli esperti assistono ad un rigonfiamento lieve dell'Etna legato all’arrivo di magma nuovo: si attendono dunque nuovi terremoti e parossismi
MeteoWeb

Negli ultimi giorni l’Etna è tornato in attività con piccole esplosioni di cenere. Ieri mattina, come segnalato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-Osservatorio Etneo, attraverso le telecamere di sorveglianza si è osservata un’esplosione prodotta dal Cratere di Sud-Est. Si è generata una modesta emissione di cenere che si è dispersa rapidamente.

Come spiega a StrettoWeb Salvatore Giammanco, ricercatore dell’Osservatorio Etneo. “E’ un primo segnale. Da due mesi assistiamo ad un rigonfiamento lieve del vulcano legato all’arrivo di magma nuovo. Non si tratta di grossi volumi, ma è iniziata una nuova fase di ricarica“. Non solo. Anche i terremoti intorno all’Etna sono legati a questa attività. Le scosse “che stanno avvenendo ormai da giorni sono conseguenza della risalita magmatica, come avvenuto negli anni scorsi nella fase di ricarica del vulcano“.  “Negli ultimi dieci giorni abbiamo assistito a piccole e modeste esplosioni dal cratere di Sud-Est. Si tratta di cenere accompagnata da emissioni di gas caldo. Sappiamo che la sorgente del cratere vulcanico si è superficializzata“, precisa l’esperto.

Sull’Etna, una “piccola porzione di questo magma nuovo sta risalendo e si sta facendo strada nel condotto centrale“. Questo, secondo il vulcanologo, “potrebbe dar luogo ad una nuova probabile attività esplosiva al cratere di Sud-Est. Si immagina che si possa riattivare proprio quel cratere“. Non si possono fare stime precise sui tempi, ma “siamo nell’ordine delle settimane – precisa –. Attualmente ci sono le condizioni, ma non abbiamo tempi precisi. Come sempre, però, lo sapremo a qualche ora di distanza grazie ai sistemi di monitoraggio”.

L’arrivo del magma è lento, molto più lento di quello del 2020 – conclude Salvatore Giammanco –. Le esplosioni, i boati e i bagliori al cratere di Sud-Est ci segnalano però che l’Etna si sta riattivando. Ciò potrebbe risolversi in un nuovo parossismo o, come accaduto negli ultimi anni, in una tranquilla attività di degassamento o stromboliana nei crateri sommitali (non necessariamente il cratere di Sud-Est)”.

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