“In ogni campo scientifico non esistono verità definitive, c’è sempre la ricerca. Sul tema del cambio climatico ci sono tante voci, a partire da quella di Franco Prodi, diverse dal pensiero diffuso dai media. Persino in teologia s’è pronti alla ricerca, figuriamoci sul clima. Poi non è vero che sono fenomeni mai visti negli ultimi decenni: penso al Polesine, all’alluvione di Pisa, di Firenze, di Venezia. I dogmi possono andare bene in altri campi, ma è sempre bene, avere un atteggiamento non assolutistico“. Con queste parole il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Lucio Malan, conversando con l’ANSA nel pomeriggio di oggi.
E’ raro sentire un politico riportare in modo così preciso e corretto punti di vista scientifici, che oggi su MeteoWeb avevano già evidenziato le dichiarazioni di autorevolissimi esperti prima delle dichiarazioni di Malan. Ebbene, in Italia scoppia la polemica anche di fronte all’evidenza. Travolti dall’emozione del momento, che ci porta a pensare che l’alluvione di oggi è “mai vista prima“, perdiamo ogni punto di riferimento scientifico e così le opposizioni di sinistra accusano Malan addirittura di essere un “negazionista climatico“. Vi ricorda qualcosa?
Abbiamo passato un paio di anni a sentire etichettati come “negazionisti del Covid-19” gli unici che invece, adesso è ormai acclarato, avevano capito dall’inizio come stavano le cose sul virus. Ed eccoci qui di nuovo ad assistere all’attribuzione di becere etichette attribuite in nome della scienza a chi la pensa diversamente. Come al solito, tra i più duri “inquisitori” che inseriscono Malan tra gli eretici da silenziare, c’è il Partito Democratico che con il capogruppo Chiara Braga ha detto: “Le parole di Malan sono un classico esempio di propaganda negazionista. La peggiore l’abbiamo vista nell’America trumpiana. Presenta fatti in modo selettivo, elimina prospettive critiche e soprattutto nega la scienza“. Francesco Boccia, presidente dei senatori dem, sostiene che Malan neghi l’emergenza climatica, “dimostrata da studi e dati“, neghi “la scienza” e offenda “il buon senso, il nostro Paese e i cittadini che in queste ore stanno soffrendo in Emilia-Romagna“. Anche il Movimento Cinque Stelle stigmatizza in modo netto le parole di Malan. “Per l’ennesima volta – osserva il capogruppo 5s a palazzo Madama Ettore Licheri – un esponente della maggioranza mette in dubbio le evidenze scientifiche sul clima. Questa volta è Lucio Malan che, di fronte al disastro che sta colpendo l’Emilia-Romagna, non trova niente di meglio da fare che negare l’evidenza dei fatti“. Il co-portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli, non ha dubbi nel bollare Malan come “negazionista“. “Ricordo – prosegue – che il premio Nobel Parisi afferma che i cambiamenti climatici sono causati dall’attività umana, in particolare dalle emissioni di CO2. Con lui la stragrande maggioranza degli scienziati nel campo, mentre solo lo 0,034% dicono quello che sostiene Malan, con un rapporto 1/3000“. Eppure di premi nobel che la pensano esattamente come Malan ce ne sono tantissimi.
Nel centrodestra interviene il vicepresidente di Fratelli d’Italia al Senato, Salvo Sallemi, secondo cui Malan “non nega il cambiamento climatico, ma soltanto consiglia di evitare qualsiasi approccio dogmatico“. “Peraltro – conclude – la scienza insegna che la ricerca, la continua sperimentazione sono alla base delle scoperte scientifiche“. Anche Maurizio Lupi, leader dei moderati, difende il punto di vista Malan: “quando andavo a scuola, alle elementari ci spiegavano che la pianura Padana era una pianura alluvionale. Significa che si è formata con le alluvioni del Po, che il Po esondava, che gli altri fiumi esondavano, che le alluvioni ci sono sempre state. E’ quello che dice Malan, non ha mai negato il cambiamento climatico, ma è diverso l’approccio che abbiamo nei confronti dello stesso“.
In serata, con un tweet, un ulteriore commento dello stesso Malan: “Gli unici veri negazionistin dei cambiamenti climatici sono i talebani del clima che parlano come se prima del 1880 la temperatura fosse sempre stata stabile e come se prima del 1970 non ci fossero stati eventi estremi.”
Perché la politica deve strumentalizzare la scienza e imporre punti di vista prettamente politici, come “scientifici” quando in realtà non lo sono? A sinistra assistiamo per l’ennesima volta ad atteggiamenti analoghi a quelli dell’Inquisizione e del Processo a Galilei, condannato come “eretico” perché sosteneva che fosse la Terra a girare intorno al sole. Una storia triste già vista con il Covid e che adesso si ripete con i cambiamenti climatici…