Ben 1.200 i voli bloccati lo scorso fine settimana all’aeroporto internazionale di Città del Messico a causa della ricaduta di cenere emessa dal vulcano Popocatépetl: 403 sono stati cancellati, 804 hanno subito ritardi significativi con pesanti disagi per 11mila persone nella capitale, altre 2mila nell’aeroporto internazionale Felipe Angeles, a Nord di Città del Messico. Il vulcano è tra i più monitorati al mondo: l’allarme per la sua attività è stato portato al livello giallo – terza fase – che precedente il livello di allerta rossa.
Milioni di persone sono state avvertite di prepararsi a una possibile evacuazione dopo l’aumento dell’attività. Oltre a creare il caos dei voli a Città del Messico, le autorità sono state costrette a chiudere le scuole in decine di comuni. Il Coordinamento nazionale della protezione civile (CNPC) oltre ad avere raccomandato ai residenti nelle vicinanze di evitare attività all’aperto, ha aumentato il livello di minaccia vulcanica, invitando circa 3 milioni di persone che vivono nelle città e nei villaggi adiacenti al vulcano a prepararsi a una possibile evacuazione.