Palù gela Vespa: “Non servivano Tachipirina e vigile attesa. Abbiamo commesso errori”

Non serviva tachipirina e vigile attesa. E ammette altri errori. Poi cita Churchill: "L'importante è che gli errori ci servano per il futuro"
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“Non abbiamo considerato studi clinici comparsi su importanti riviste che consigliavano l’uso di un farmaco già dimostratosi efficace nei confronti dei precursori del SARS-CoV-2”. Lo ha detto il presidente AIFA Giorgio Palù, ospite a Porta a Porta lo scorso 10 maggio. Il riferimento è probabilmente all’idrossiclorochina. Un farmaco demonizzato, ma dalla stessa Aifa, che in piena pandemia ne definiva l’efficacia “incerta” parlando di “potenziali rischi”.

Da qui l’ammissione davanti a Bruno Vespa e agli ospiti, tra i quali il ministro Schillaci e Matteo Bassetti: “Tutto questo ci deve anche far dire che gli italiani sono stati molto bravi. Sono stati bravi i medici, i cardiologi, gli anatomopatologi a capire che si soffocava anche per tromboembolia dei microvasi del polmone, quindi che non passava. Capire quali farmaci utilizzare, per esempio gli antinfiammatori, che erano un aiuto potentissimo. Ecco, non servivano certo Tachipirina e vigile attesa. Gli errori si fanno. Questa era una malattia del tutto sconosciuta, un virus che per la prima volta colpiva l’umanità“.

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