Adolf Hitler, conquistata la cancelleria tedesca, ordina la liquidazione dei dirigenti delle “Camicie brune” di Ernst Rohm, l’anima rivoluzionaria del nazismo. La strage, portata a termine dalle SS di Heinrich Himmler, avviene la notte del 30 giugno 1934 che viene ricordata come la “Notte dei lunghi coltelli“.
L’epurazione contro i vertici delle SA, ovvero le squadre d’assalto naziste, riuniti a BadWiessee, insieme ad altri oppositori del regime, è ricordata in Germania come Röhm-Putsch, secondo l’espressione coniata dal regime. Secondo i dati ufficiali, forniti dallo stesso Cancelliere del Reich, furono assassinate 71 persone, ma si stima che il totale delle vittime sia stato tra le 150 e le 200, e solo di 85 di esse si conosce il nome.
In un colpo solo Hitler fa strage dei suoi avversari interni ed esterni. L’intera operazione durerà tre giorni, e dalla Baviera arriverà fino a Berlino e in altre città della Germania.