Alluvione, Coldiretti a Giani: “nell’alto Mugello 150 aziende danneggiate e migliaia di movimenti franosi”

L’appello di Coldiretti dopo l’alluvione nell’alto Mugello: “se le aziende non ripartono, la montagna rischia di morire, servono aiuti”
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Il Presidente Eugenio Giani “venga a vedere di persona le disastrose conseguenze del maltempo per le nostre aziende agricole” dell’alto Mugello. “Se le imprese non ripartono, la montagna rischia di morire“. L’invito lo formalizza Coldiretti Toscana in una lettera firmata dal Presidente regionale, Fabrizio Filippi, in cui l’associazione degli agricoltori segnala le principali criticità delle imprese agricole colpite dall’alluvione. L’attenzione della missiva è rivolta, soprattutto, alle aree interne dove operano le aziende e gli allevamenti.

Da una prima mappatura di Coldiretti, sono almeno 150 le ditte danneggiate dalle eccezionali piogge di maggio, ma anche “migliaia i movimenti franosi e decine le strade poderali e vicinali interrotte che rischiano di compromettere in modo permanente l’economia dell’Appennino”. Così sono la castanicoltura con il marrone Igp, la silvicoltura, la zootecnia, la frutticoltura e il turismo, i settori più colpiti.

Per l’area Coldiretti chiede, quindi, “la messa in sicurezza e il ripristino della viabilità rurale anche attraverso l’attività di rilievo delle criticità con i tecnici della Protezione Civile regionale; lo stanziamento di risorse per i ripristini da parte delle aziende che effettueranno con mezzi propri i lavori o per l’impiego di conto terzisti”. Infine, si pone il “tema dei risarcimenti per mancato reddito sia per le attività agricole che per le attività connesse”. Sul tavolo anche la richiesta “per l’attribuzione straordinaria di gasolio agevolato” e l’ingresso anche del Comune di San Godenzo tra quelli compresi nello stato di emergenza nazionale.

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