Ci sono voluti 15 giorni, ma alla fine Conselice, una delle località del Ravennate più colpita dagli effetti dell’alluvione in Emilia Romagna, è finalmente libera dall’acqua. Il piccolo comune solo in queste ore si avvia a un lento ritorno alla normalità dopo che la notte del 16 maggio l’esondazione dei fiumi in Romagna ha portato una valanga di acqua che ha invaso tutto, case, negozi e imprese. In centro città, i cittadini possono finalmente tornare nelle loro case: c’è chi è stato via anche 12 giorni e ora non può fare altro che accatastare mobili, elettrodomestici e oggetti ai lati delle strade in attesa che vengano recuperati e smaltiti. “L’acqua è rimasta per un metro e trenta per otto giorni abbondanti – racconta uno dei residenti – poi tre giorni fa è cominciata a calare ma abbiamo dovuto buttare via tutto“.
Per liberare la zona dai liquami è stato grande il lavoro anche degli agricoltori che hanno fornito trattori e motopompe per abbassarne il livello, in pratica invertendo il corso dei canali di bonifica. “Abbiamo lavorato una settimana – dice Daniele Gieri, Presidente di Coldiretti Conselice – con i mezzi andavano 24 ore su 24, di continuo”. L’acqua resta ancora però nei campi che circondano Conselice: qui il raccolto sarà tutto da buttare. “L’agricoltura è seriamente compromessa, non solo per me che so nel mio piccolo di avere il 100% dei danni, ma anche tutti i miei colleghi e amici. Tutto il terreno è stato compromesso dall’alluvione col 100% dei danni“, aggiunge Gieri.
Il Presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, in visita pochi giorni fa, ha garantito il pieno sostegno: “faremo di tutto per garantire i danni subiti”.