Teramo: sequestrata dalla finanza la cabinovia dei Prati di Tivo appena riaperta, cinque gli indagati

E' durata solo un giorno la riapertura della cabinovia dei Prati di Tivo, Il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Teramo ha apposto i sigilli all'impianto
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E’ durata solo un giorno la riapertura della cabinovia dei Prati di Tivo, Il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Teramo ha apposto i sigilli all’impianto, sulla base di un’ordinanza del Gip di Teramo. Intorno alle 19,30, più auto delle Fiamme Gialle sono salite ai Prati e hanno verbalizzato il decreto di sequestro ordinato dalla Procura di Teramo. L’impianto era stato riaperto questa mattina. Il provvedimento della Guardia di Finanza, deciso dal Gip Procaccini, riguarderebbe due ipotesi di reato “falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici mediante inganno” e “attentati alla sicurezza dei trasporti, continuato in concorso”. Gli indagati sono cinque, tra i quali lo stesso gestore Finori e altri tecnici degli impianti e addetti alle verifiche. Si tratterebbe, però, di ipotesi relati ad azioni e attivita relative al 2022 e non di quelle che invece hanno consentito la riapertura attuale.

Insomma, secondo il legali del gestore Marco Finori, l’avvocato Gianni Falconi, il sequestro è stato adottato nell’ambito di un procedimento giudiziario avviato l’anno scorso, quando la cabinovia non “girava”, mentre la riapertura attuale godrebbe ai altre autorizzazioni. Adesso, la difesa del gestore presenterà istanza di riesame proprio alla luce dell’attiale documentazione.

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