La carruba è un frutto dai molteplici benefici per la salute. È ricca di fibre alimentari, che favoriscono la digestione e promuovono la sazietà. Le fibre solubili presenti in questo alimento aiutano a regolare i livelli di zuccheri nel sangue e a ridurre il colesterolo LDL. E’ una fonte naturale di antiossidanti, come i polifenoli, che contrastano i danni dei radicali liberi nel corpo e possono contribuire alla prevenzione di malattie croniche. E’ anche una fonte di minerali essenziali come calcio, ferro e potassio, importanti per la salute delle ossa, la formazione dei globuli rossi e il mantenimento dell’equilibrio idrico nel corpo. Inoltre, la carruba contiene tannini, che possono avere proprietà antibatteriche e antivirali. Grazie a queste caratteristiche, la carruba può essere un’aggiunta salutare alla dieta e può favorire il benessere generale.
Scopriamo dunque, in dettaglio, proprietà, benefici, ma anche controindicazioni di questo alimento, tante curiosità e info utili.
Che cos’è la carruba
La pianta di carruba, nota anche come carrubo, appartiene alla specie Ceratonia siliqua ed è originaria delle regioni mediterranee. “Ceratonia” significa “corno” e si riferisce alla forma allungata e appuntita dei baccelli di carruba, mentre “siliqua” significa “baccello” o “custodia” in latino. È un albero sempreverde che può raggiungere un’altezza di circa 10-15 metri. La pianta di carruba è caratterizzata da un tronco robusto e una chioma densa e ombrosa.
La carruba produce sia frutti che semi. I frutti, noti come carrube o baccelli di carruba, sono lunghi e appiattiti, di colore marrone scuro e contengono polpa dolce. I semi sono piccoli e duri, di forma irregolare e di colore marrone scuro. Vengono solitamente rimossi prima dell’utilizzo del frutto.
I semi possono mantenere la loro capacità germinativa per un periodo estremamente lungo, anche per decenni. Questa caratteristica ha portato alla diffusione della pianta in diverse regioni, poiché i semi potevano essere trasportati e germogliati anche dopo molto tempo.
La pianta è resistente alla siccità e cresce bene in terreni aridi e rocciosi. È una pianta leguminosa, il che significa che ha la capacità di fissare l’azoto atmosferico nel terreno, arricchendolo e favorendo la fertilità. I fiori sono di colore giallo-verde e producono polline che viene trasportato dal vento per la fecondazione.
Oltre ai suoi frutti commestibili, la carruba è apprezzata anche per il suo legno duro e resistente, utilizzato per la produzione di mobili e manufatti artigianali. Le foglie di carruba vengono spesso utilizzate come foraggio per il bestiame.
La carruba è talvolta chiamata “cacao del povero” perché, durante le carestie o quando il cioccolato era difficile da reperire, veniva utilizzata come alternativa economica al cacao nella preparazione di bevande calde e dolci.
I benefici del frutto della carruba
Il frutto della carruba vanta diversi benefici per la salute. Ecco alcuni dei principali:
- Fibre: il frutto della carruba è ricco di fibre alimentari, che favoriscono la digestione e promuovono la regolarità intestinale. Le fibre aiutano a prevenire problemi come la stitichezza e possono favorire la sazietà, aiutando a controllare l’appetito;
- Pochi grassi: ha una bassa percentuale di grassi saturi e colesterolo, il che lo rende una scelta salutare per coloro che vogliono seguire una dieta equilibrata;
- Antiossidanti: la carruba contiene antiossidanti naturali, come i polifenoli. Gli antiossidanti aiutano a combattere i danni dei radicali liberi nel corpo, riducendo l’infiammazione e proteggendo le cellule dai danni ossidativi. Ciò può contribuire a una migliore salute generale e ridurre il rischio di malattie croniche;
- Minerali essenziali: il frutto della carruba è una buona fonte di minerali essenziali come calcio, ferro, magnesio e potassio. Questi minerali sono importanti per la salute delle ossa, la funzione muscolare, la formazione dei globuli rossi e il mantenimento dell’equilibrio elettrolitico nel corpo;
- Zuccheri naturali: la carruba contiene zuccheri naturali, come il fruttosio, che forniscono energia immediata al corpo;
- Proprietà antibatteriche e antivirali: alcuni studi suggeriscono che i tannini presenti nella carruba possono avere proprietà antibatteriche e antivirali, contribuendo a combattere infezioni e sostenendo il sistema immunitario.
Includere la carruba nella propria dieta può quindi promuovere il benessere generale e supportare uno stile di vita sano. In caso di dubbi consigliamo di consultare un medico.
Le controindicazioni
Il consumo moderato di carruba non presenta controindicazioni significative per la maggior parte delle persone. Tuttavia, ci sono casi particolari:
- Allergie: alcune persone potrebbero essere allergiche. Se si manifestano sintomi come eruzioni cutanee, prurito, gonfiore o difficoltà respiratorie dopo aver consumato la carruba, è consigliabile consultare un medico;
- Zucchero: contiene naturalmente zuccheri, quindi le persone con diabete o che seguono una dieta a basso contenuto di zuccheri dovrebbero consumarla con moderazione;
- Effetto lassativo: a causa dell’alto contenuto di fibre, il consumo eccessivo potrebbe avere un effetto lassativo;
- Interazione con farmaci: se si assumono farmaci specifici, è consigliabile consultare un medico prima di integrare la carruba nella propria dieta, poiché potrebbe interagire con alcuni farmaci.
Come con qualsiasi alimento, il consumo moderato è imprescindibile, così come fare attenzione a eventuali reazioni o problemi di salute. Se si hanno dubbi o preoccupazioni specifiche, è consigliabile consultare un medico.
La carruba e la tiroide
Non ci sono prove scientifiche concrete che suggeriscano un legame diretto tra il consumo di carrube e la funzione tiroidea. Questo alimento in sé non contiene sostanze note per influenzare negativamente la tiroide. Alcune persone con problemi di tiroide potrebbero essere sensibili a determinati alimenti o composti presenti negli alimenti. Ad esempio, alcune persone con ipotiroidismo potrebbero dover limitare l’assunzione di goitrogeni, che sono sostanze che possono interferire con la funzione tiroidea. Detto ciò, non ci sono prove che la carruba sia un goitrogeno.
Una storia millenaria
La storia della carruba risale a migliaia di anni fa e ha radici nella regione del Mediterraneo. La pianta è originaria della zona orientale, tra l’attuale Libano e l’Iran. La carruba è stata coltivata sin dall’antichità, e le sue origini risalgono all’epoca degli antichi Egizi e degli antichi Romani. I frutti erano altamente apprezzati per la loro dolcezza e venivano utilizzati come alimento e additivo naturale per dolcificare. I semi, invece, venivano utilizzati come unità di misura per il peso poiché erano di peso uniforme e costante.
Nella tradizione popolare mediterranea, i frutti di carruba sono stati associati all’amore e alla fertilità. Si credeva che portassero fortuna alle coppie desiderose di concepire e fossero simboli di amore e passione.
Durante l’epoca romana, la carruba era diffusa e coltivata in diverse regioni del Mediterraneo. I Romani conoscevano anche le proprietà medicinali della carruba e la utilizzavano per il trattamento di alcune malattie. Durante il periodo medioevale, la coltivazione della carruba si diffuse nelle regioni mediterranee, come Spagna, Italia e Grecia, grazie alla sua adattabilità ai terreni aridi e alla sua capacità di resistere alle condizioni climatiche difficili.
Negli ultimi secoli, la coltivazione della carruba è stata introdotta in molte altre parti del mondo, compresi Stati Uniti, Sud America, Africa e Australia, dove la pianta si è adattata con successo a diversi tipi di clima.
Durante il periodo della Quaresima, la carruba è stata storicamente utilizzata come alimento sostitutivo nel cibo per il digiuno. In alcune tradizioni religiose, i frutti di carruba erano considerati accettabili durante la Quaresima, poiché non erano considerati carne o prodotti di origine animale.
Oggi, la carruba continua a essere coltivata per i suoi frutti dolci e per la produzione di prodotti derivati, come la farina di carruba utilizzata nell’industria alimentare come addensante e sostituto del cioccolato.