Un monitor capace di rilevare in tempo reale, nell’arco di 5 minuti circa, qualunque variante del coronavirus Sars-CoV-2 si trovi dentro una stanza. Lo strumento – che oltre a COVID potrebbe essere adattato per captare anche altri virus respiratori come quelli dell’influenza, rinovirus e virus respiratorio sinciziale (Rsv) – è stato messo a punto negli Usa da ricercatori della Washington University di St. Louis (Wustl) che lo descrivono su ‘Nature Communications‘.
Secondo gli autori, potrebbe essere utilizzato in ospedali e altre strutture sanitarie, scuole e luoghi pubblici. Si tratta di un dispositivo economico e compatto, circa 30 centimetri di larghezza e 25 di altezza – spiegano gli inventori – della portata di circa mille litri d’aria al minuto, fra le più alte possibili. Quando registra la presenza di un virus vivo, il monitor si illumina, avvisando gli amministratori della struttura della necessità di aumentare il flusso o la circolazione dell’aria.
Il sistema è frutto del lavoro di un team interdisciplinare di scienziati Wustl, della McKelvey School of Engineering (Rajan Chakrabarty e Joseph Puthussery) e della School of Medicine (John Cirrito e Carla Yuede). Cirrito e Yuede in precedenza avevano sviluppato un biosensore per rilevare la proteina beta-amiloide quale biomarcatore dell’Alzheimer, e si sono chiesti se potesse essere convertito in un ‘COVID-detector’; hanno quindi contattato Chakrabarty che ha riunito un team con Puthussery e altri, con esperienza nella costruzione di monitor per misurare in tempo reale la tossicità dell’aria.
L’anticorpo per la beta-amiloide è stato così scambiato con un nanocorpo che riconosce la proteina Spike di Sars-CoV-2. Messo a punto da David Brody, ex School of Medicine della Wustl, questo elemento chiave del nuovo strumento è poco costoso da realizzare e facile da riprodurre e da modificare, il che lo rende appunto adattabile a diverse varianti e ad altri virus. Negli appartamenti di due pazienti COVID-positivi il monitor ha rilevato l’mRna di Sars-CoV-2 in campioni d’aria delle camere da letto e non in campioni controllo.
E in una stanza in cui il virus di COVID-19 era stato aerosolizzato, il dispositivo è stato capace di captare in pochi minuti diverse concentrazioni di Sars-CoV-2 nell’aria. I ricercatori stanno ora lavorando per arrivare sul mercato. “Al momento – sottolinea Cirrito – non esiste nulla che ci dica quanto sia sicura una stanza. Se sei in una stanza con 100 persone, non vuoi scoprire 5 giorni dopo se potresti esserti ammalato o meno. Con questo dispositivo si può sapere in tempo reale, o ogni 5 minuti, se c’è un virus vivo”.
Precisa lo scienziato: “Stiamo cominciando con Sars-CoV-2, ma ci sono piani per misurare anche virus influenzali, Rsv, rinovirus e altri agenti patogeni che infettano abitualmente le persone. In ambiente ospedaliero il monitor potrebbe essere utilizzato per rilevare stafilococco o streptococco, causa di ogni tipo di complicanza per i pazienti”. Questo strumento, assicura, “potrebbe davvero avere un impatto importante sulla salute delle persone”.