Maltempo, violente grandinate in Piemonte: la Regione avvia la conta dei danni

Le prime verifiche hanno riguardato le zone del Roero e dell'Albese, per l’esame dei danni causati alle colture dalle violente grandinate
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Questa mattina i funzionari dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte hanno effettuato i sopralluoghi tecnici in alcune delle zone colpite dalle violente grandinate di giovedì pomeriggio che hanno provocati gravi danni alle coltivazioni e ai beni privati. Già ieri sera il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, si era recato per un giro di sopralluoghi e incontri con i sindaci dei comuni più coinvolti e annunciato l’avvio delle procedure per la richiesta dello stato di calamità naturale per il riconoscimento e risarcimento dei danni.

Le prime verifiche hanno riguardato le zone del Roero e dell’Albese, per l’esame dei danni causati alle colture. In particolare nei comuni di Vezza d’Alba, Montà d’Alba, Canale, Alba, Grinzane e Diano d’Alba si riscontrano gravi danni alle coltivazioni: vite e nocciolo principalmente ma anche su altri fruttiferi, e sui cereali. Al momento in questi Comuni non vengono segnalati danni alle strutture, ma agli impianti (noccioleti in particolare) oltre alle produzioni.

Nei prossimi giorni, saranno effettuate ulteriori verifiche nelle altre zone del Piemonte colpite dalle violente grandinate. Lunedi 10 luglio, l’assessore all’Agricoltura Marco Protopapa effettuerà un sopralluogo sul territorio per verificare di persona la situazione e incontrare gli agricoltori. I funzionari regionali sono operativi per verificare l’entità dei danni al fine di far predisporre le opportune segnalazioni da parte delle aziende agricole.

Disastro grandine in Piemonte: in alcune aree danni tra 30% e 80%

Nelle coltivazioni devastate dalla grandinata di ieri pomeriggio, con chicchi di grandine grandi in alcuni casi come palline da tennis, i danni vanno dal 30 all’80%. Ad essere colpite soprattutto orticole, nocciole, mais, grano pronto per il taglio, uva. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Piemonte che evidenzia come il 2023 “sia stato segnato, fino ad ora, prima da una grave siccità che ha compromesso le coltivazioni in campo e poi negli ultimi due mesi dal moltiplicarsi di eventi meteo estremi, precipitazioni abbondanti e basse temperature”.

La supercella temporalesca ha colpito maggiormente le aree a sud di Torino, tra Trofarello, Santena, Poirino, Pralormo, il Roero, alcune zone del Cuneese, tra cui Langa e alta Langa e dell’Alessandrino, come Spigno Monferrato. “Un evento climatico avverso che – evidenziano Roberto Moncalvo, Presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, Delegato Confederale – si ripete sempre con maggiore frequenza. Ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis. Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma. Auspichiamo che in breve tempo, visto che la Regione ha attivato le procedure per la richiesta dello stato di calamità, – concludono Moncalvo e Rivarossa – possa arrivare un riscontro economico, nel frattempo i nostri tecnici sono al lavoro per verificare la conta dei danni”.

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