Dopo la prima esperienza dell’alluvione dell’Emilia-Romagna a maggio e quella dei roghi in Grecia a luglio, altri due Paesi membri dell’Unione hanno già richiesto in questo inizio di agosto l’attivazione del Meccanismo di protezione civile Ue per ricevere il sostegno comunitario nella lotta ai disastri naturali: Cipro contro gli incendi e Slovenia contro le inondazioni. Con tutto il mese più critico ancora davanti, è difficile credere che saranno gli unici a doverlo fare. “In seguito all’ultima richiesta di assistenza da parte della Slovenia a causa dell’emergenza alluvione, abbiamo immediatamente attivato il Meccanismo di protezione civile dell’Unione Europea”, ha annunciato il commissario europeo per la Gestione delle crisi, Janez Lenarčič.
Le inondazioni hanno colpito dal 4 agosto le regioni nord-orientali e centrali del Paese, causando la morte di tre persone e l’evacuazione di migliaia di persone: nell’arco di 24 ore è caduta sulla Slovenia la quantità di pioggia che mediamente si registra in tutto il mese di agosto e il primo ministro Robert Golob ha parlato del disastro naturale più grave che il Paese ha mai affrontato dall’indipendenza del 1991. L’aiuto Ue si è concretizzato con due escavatori con unità di ingegneria da Parigi, oltre a due ponti prefabbricati, due escavatori e il relativo personale dalla Germania.
A Bruxelles ci si aspetta che “seguano altre offerte” dagli altri Paesi membri. Mentre un funzionario di collegamento del Centro di coordinamento della risposta alle emergenze dell’Ue “è già sul posto”, la Commissione è pronta a mobilitare “l’intera gamma di strumenti di recupero e sostegno” per Lubiana. Di questo discuterà il 9 agosto la presidente Ursula von der Leyen, come da lei stessa reso noto: “Mi recherò in Slovenia per testimoniare sul campo la distruzione causata dalle inondazioni e discutere del sostegno dell’Ue”.
La numero uno dell’esecutivo comunitario ha confermato che “l’Europa è al fianco di tutte le persone colpite dalle devastanti inondazioni in Slovenia e Austria, vi sosterremo in questo momento difficile”. Perché, come ribadito dall’alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, “il cambiamento climatico è una realtà innegabile e rappresenta una minaccia per la sicurezza a livello globale” e “quest’estate i disastri naturali stanno causando devastazioni in tutto il mondo, mettendo in pericolo vite umane e distruggendo case e mezzi di sussistenza”.
Ma non sono solo le alluvioni a tenere impegnate le squadre europee per la lotta contro i disastri naturali. “Su richiesta di assistenza da parte di Cipro a causa degli incendi vicino a Limassol abbiamo attivato il Meccanismo di protezione civile Ue”, è quanto annunciato nelle stesse ore dal responsabile del gabinetto von der Leyen per la Gestione delle crisi. “La Grecia ha già risposto e invierà due Canadair del pool di protezione civile dell’Ue per aiutare a combattere il vasto incendio” nel distretto di Limassol (la seconda città più popolosa dell’isola nel Mediterraneo orientale) e attraverso il Meccanismo di protezione civile Ue “sta inoltre inviando 20 tonnellate di liquido ritardante”.
Proprio la Grecia che ha messo a disposizione il sostegno dei propri mezzi della riserva rescEu sta uscendo dall’emergenza incendi che l’hanno colpita da metà luglio e che ha reso necessaria l’evacuazione di migliaia di persone dalle isole di Rodi, Corfù ed Eubea dopo la morte di sette persone e più di 70 feriti a causa dei roghi.