La Grecia è di nuovo alle prese con vasti incendi che stanno determinando vittime, evacuazioni e distruzione. E la situazione per i prossimi giorni non sembra mostrare segni di miglioramento. Secondo quanto emerge dalle mappe pubblicate dalla Direzione generale della Commissione Ue per la Protezione Civile e le operazioni di aiuto umanitario europee (Dg Echo), le previsioni di rischio incendio in Grecia per il periodo 22-28 agosto rimangono “molto alte” o “estreme” sulla quasi totalità del territorio nazionale. Rischio “molto estremo” rimane nella regione di Alexandroupolis-Feres, al confine nord-orientale con la Turchia – dove sono già andati bruciati oltre 8.500 ettari – nell’Attica (la regione intorno alla capitale Atene) e in parti del Peloponneso.
Il servizio di gestione delle emergenze (Ems) del programma satellitare Ue Copernicus ha reso noto nel secondo prodotto di delineazione per gli incendi nella regione di Alexandroupolis-Feres che “è stata rilevata un’area bruciata di 8.529 ettari, +3.488 ettari in un giorno“. Inoltre, per quanto riguarda l’incendio sull’isola di Tenerife (Canarie), “è stata rilevata un’area bruciata di 7.577 ettari, +1.703 ettari in 3 giorni”. A Tenerife, “le alte temperature e i venti hanno riacceso focolai che prima erano sotto controllo. Le autorità sanitarie consigliano ai cittadini di rimanere in casa a causa della qualità dell’aria sfavorevole”.