Voyager 2 sta trasmettendo un “battito cardiaco” dallo Spazio profondo dopo un’interruzione delle comunicazioni. La lunga missione della NASA, lanciata nel 1977, ha inviato automaticamente un “segnale carrier”, ricevuto dal Deep Space Network. “Un po’ come sentire il ‘battito cardiaco’ del veicolo spaziale, conferma che sta ancora trasmettendo, cosa che gli ingegneri si aspettavano,” hanno dichiarato i funzionari del Jet Propulsion Laboratory della NASA. Il JPL invierà un comando a Voyager 2 chiedendo alla navicella di puntare l’antenna verso la Terra. “Se ciò non funzionerà, dovremo aspettare fino a ottobre, quando il software di bordo del veicolo spaziale gli dirà automaticamente di ripristinare la sua direzione,” ha spiegato la NASA.
Il veicolo spaziale, che si trova a circa 19,9 miliardi di km dalla Terra, ha perso i contatti con il nostro pianeta dopo che una serie di comandi ha spostato accidentalmente l’antenna a 2 gradi dalla nostra direzione. L’errore ha interrotto il collegamento con le antenne di terra del DSN, impedendo a Voyager 2 di inviare dati nello Spazio interstellare. Gli ingegneri, inoltre, non sono stati finora in grado di inviare comandi al veicolo. La programmazione di Voyager 2 ha comunque il backup abilitato, poiché ripristina automaticamente il suo orientamento alcune volte all’anno in caso di problemi come questo.
Voyager 1 e 2
Voyager 2 è volata nello Spazio dal Launch Complex 41 a Cape Canaveral, in Florida, il 20 agosto 1977. Dopo avere viaggiato vicino si 4 giganti gassosi del Sistema Solare tra gli anni ’70 e ’90, è entrata nello Spazio interstellare il 10 dicembre 2018. Anche il suo gemello Voyager 1 è operativo, trovandosi a circa 24 miliardi di km dalla Terra. È stato il primo oggetto a muoversi oltre l’influenza gravitazionale della nostra stella, nel 2012.
Le missioni stanno lentamente perdendo potenza dai loro generatori di radioisotopi nucleari, ma gli ingegneri hanno apportato diverse modifiche per preservare i loro sistemi ove possibile. I riscaldatori sono stati spenti, ad esempio, e nell’aprile 2023 gli ingegneri hanno disattivato il dispositivo di protezione da sovratensione (o regolatore di tensione) di Voyager 2. Questi passaggi rimuovono un po’ di backup, consentendo al contempo ai loro alimentatori di durare più a lungo. Le operazioni hanno posticipato di 3 anni il blocco di uno degli strumenti di Voyager 2, estendendo la raccolta di dati spaziali almeno fino al 2026.