Alluvione Libia, proteste a Derna: data alle fiamme la casa del sindaco

Alluvione Libia, la popolazione accusa il sindaco di Derna di negligenza nella manutenzione delle dighe che hanno scatenato il disastro
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Centinaia di persone hanno manifestato contro le autorità locali a Derna, città della Libia travolta dall’alluvione, chiedendo una riunificazione del Paese, divisa fra due governi rivali. I dimostranti hanno chiesto la punizione dei responsabili del disastro, scatenato dal crollo di due dighe a seguito delle piogge eccezionali del ciclone Daniel, ed esortato la procura a rendere noti al più presto i risultati delle indagini, ha riferito la tv libica al Masar. Video condivisi sui social media mostrano manifestanti che gridano: “No ovest, no est, Libia unita“, mentre altri scandiscono lo slogan: “abbasso il parlamento“.

Nel corso della protesta, la casa del sindaco di Derna è stata data alle fiamme. Secondo quanto riportato dal Libya Observer, i manifestanti accusano il sindaco di non aver garantito la manutenzione delle due dighe alle porte della città, aggravando la portata delle inondazioni e il conseguente bilancio di vittime e dispersi, che sono diverse migliaia mentre gli sfollati sono oltre 30mila. Il primo cittadino Abdel-Moneim al-Gaithi è stato destituito ed è sotto inchiesta per disastro. Secondo i media locali, i manifestanti hanno chiesto le dimissioni del parlamento di Tobruk e del consiglio municipale e hanno sollecitato l’assistenza internazionale per la ricostruzione.

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