La Francia sta lavorando per trovare una data per la fine dell’era del petrolio nell’ambito dei negoziati che porteranno alla prossima conferenza delle Nazioni Unite sul clima prevista a Dubai per la fine dell’anno. Lo dichiara il Ministro francese per la Transizione energetica. “Vorremmo vedere impegni da parte del settore del petrolio e del gas in termini di riduzione delle emissioni di gas serra, con posizioni che spingeremo, probabilmente un obiettivo per l’eliminazione graduale del petrolio, con una scadenza”, ha detto il Ministro Agnès Pannier-Runacher, in un incontro organizzato dall’associazione dei giornalisti dell’energia.
Il Ministro non ha fornito ulteriori dettagli sulla scadenza, ma si è basata sui commenti fatti qualche giorno prima dal Presidente francese Emmanuel Macron. “La Francia avrà un’agenda molto chiara con scadenze per l’eliminazione graduale del petrolio e del carbone, perché è lì che dobbiamo concentrare i nostri sforzi”, ha detto il Presidente francese nel suo discorso agli ambasciatori il 28 agosto scorso.
I prossimi mesi, saranno segnati da negoziati internazionali sul clima, che culmineranno nella COP28 che si terrà a Dubai tra fine novembre e inizio dicembre. Il ritmo con cui l’uso dei combustibili fossili diminuirà e la possibilità stessa di un’eliminazione definitiva sono oggetto di una feroce opposizione tra i Paesi. L’Unione europea, che sta negoziando a nome degli Stati membri, tra cui la Francia, vuole che i combustibili fossili “non consumati”, cioè quelli non supportati da sistemi di cattura e stoccaggio del carbonio, vengano eliminati ben prima del 2050. Dal punto di vista della produzione, l’industria petrolifera ci sta “rinfacciando” di essere “obbligata a continuare a far funzionare i pozzi di petrolio perché la domanda c’è ancora“, ha sintetizzato il Ministro. “Dobbiamo essere in grado di dimostrare, dal punto di vista della domanda, che abbiamo un percorso di uscita dal petrolio”. “Se si vogliono ridurre le emissioni di gas a effetto serra, si deve accettare di parlare con i Paesi che ne emettono di più e di parlare con i Paesi che producono la maggior parte dei combustibili fossili, perché solo così saranno in grado di accettare, con diversi gradi di entusiasmo, impegni sulle emissioni di gas a effetto serra per il loro settore“, ha affermato il Ministro.