Un crollo di roccia si è verificato tra le 9 e le 10 di questa mattina dalle Punte di Campiglio, in zona cima Tosa, nel Gruppo delle Dolomiti di Brenta occidentale. La causa probabile – spiega una nota della Provincia di Trento – è lo scioglimento del permafrost in alta quota. Il crollo fortunatamente non ha coinvolto persone, come appurato anche dai sopralluoghi effettuati in elicottero. Le verifiche sull’area sono state condotte dalla Protezione Civile trentina, dopo la segnalazione arrivata questa mattina da un Vigile del Fuoco volontario che era in montagna per un’escursione.
Sul posto si è prima recato l’elicottero sanitario dei Vigili del Fuoco di Trento, per verificare che non ci fossero escursionisti feriti, mentre successivamente si è svolto un altro sopralluogo aereo con a bordo il geologo della Provincia. Secondo gli accertamenti, il volume di roccia si è staccato da una parete verticale che si sviluppa all’incirca tra quota 2.830 e 2.850 metri di quota. Il prisma crollato aveva verosimilmente un’altezza intorno ai 15 metri, una larghezza e uno spessore di 5 metri, per un volume totale di roccia di 300-400 metri cubi. Una buona parte del materiale si è probabilmente fermato subito sotto al punto di distacco, mentre la parte restate è caduta, arrestandosi nell’accumulo a grossi blocchi alla base della parete.
Questo è solo l’ultimo di diversi crolli di roccia avvenuti sulle Dolomiti negli ultimi giorni. Nel primo pomeriggio di giovedì 31 agosto, una frana di sassi si era staccata dal Sassolungo, in Val Gardena, senza coinvolgere persone.