A più di cinque mesi dalla conclusione delle indagini, la Procura di Treviso si appresta a chiedere il rinvio a giudizio per 65 persone. L’accusa è aver acquisito un falso Green Pass presso il poliambulatorio “Salute e Cultura” di Fiera, eludendo così la vaccinazione contro il Covid-19. Tra gli imputati anche l’ex prefetto trevigiano Maria Augusta Marrosu. Gran parte degli indagati, tra cui una famiglia ben conosciuta a Treviso proprietaria di pizzerie locali, non ha manifestato intenzioni di optare per vie legali alternative, come il patteggiamento o il processo abbreviato.
L’intero caso è emerso quando i carabinieri del Nucleo antisofisticazione hanno notato delle irregolarità nei certificati del poliambulatorio durante un controllo dei Green Pass. Alcuni certificati, che dichiaravano la positività o la guarigione dal virus, erano stati rilasciati in un periodo in cui, paradossalmente, gli indagati avrebbero dovuto essere in isolamento per positività al Covid. Ulteriori indagini hanno rivelato che molti tamponi avevano lo stesso DNA, suggerendo la presenza di falsi. Infine, l’inchiesta ha mostrato la creazione di certificati fasulli usando QR code presi da Internet, distribuiti nel circuito “no Vax” e utilizzati per accedere a luoghi pubblici soggetti a restrizioni.