Il violento terremoto magnitudo 6.8 che ha provocato centinaia di vittime e feriti in Marocco è avvenuto lungo la catena montuosa dell’Atlante, con un movimento di compressione generato dalla spinta della placca africana verso quella europea. “E’ un terremoto che fa parte della sismicità che caratterizza tutti i monti dell’Atlante,” ha spiegato il sismologo INGV Carlo Meletti. I rilievi separano il deserto del Sahara dall’Oceano Atlantico: qui si è originato un altro forte terremoto, magnitudo 5.8, avvenuto nel 1960 ad Agadir, nel Sud del Marocco, e che ha provocato circa 15mila vittime.
“Il terremoto di oggi è avvenuto sullo stesso asse – ha evidenziato il sismologo – I monti dell’Atlante sono una delle due zone del Marocco a maggiore sismicità. L’altra si trova lungo la costa mediterranea, dove nel 1624 a Fez è avvenuto un terremoto devastante“. La catena montuosa è caratterizzata da un movimento di compressione Nord-Sud: a Sud si trova la placca africana, “un continente che si muove quasi come un unico oggetto“, la cui spinta verso Nord interagisce con la placca europea e ha generato la catena dell’Atlante, con un movimento compressivo.