Ecco gli ultimi istanti del satellite europeo Aeolus prima della sua fine infuocata

Si stima che circa l’80% del veicolo spaziale sia bruciato al rientro
MeteoWeb

L’Agenzia Spaziale Europea ha rivelato le immagini finali di un veicolo spaziale prima della sua infuocata discesa nell’atmosfera. L’ESA ha pubblicato un’animazione realizzata con le ultime 8 immagini che ritraggono il satellite Aeolus, il “cacciatore di venti“. Le immagini radar combinate mostrano la discesa e l’interazione con l’atmosfera. “Queste immagini sono il nostro ultimo addio alla missione che manca a tutti, ma la cui eredità continua a vivere,ha dichiarato il responsabile della missione di Aeolus, Tommaso Parrinello.

Aeolus è stato il primo satellite in assoluto a monitorare i venti terrestri, fornendo dati per studi sul clima e sulla meteorologia. Alla conclusione della missione, è divenuto il primo veicolo spaziale a tentare un “rientro assistito“: i team di missione hanno utilizzato il carburante rimanente per abbassare progressivamente la sua orbita.

Le immagini hanno mostrati gli ultimi momenti di Aeolus. I colori indicano l’intensità dei segnali radar rimbalzati sulla navicella spaziale. Per produrle, il Fraunhofer Institute in Germania ha utilizzato la sua antenna radar TIRA da 34 metri per monitorare Aeolus per circa 4 minuti il ​​28 agosto, poco dopo la ricezione degli ordini finali (abbassare l’orbita e spegnere gli strumenti).

L’atmosfera lo ha trascinato poi rapidamente sulla Terra, facendolo rientrare 2 ore dopo. Si stima che circa l’80% del veicolo spaziale sia bruciato, mentre il restante 20% del satellite è sopravvissuto al suo rientro sull’Antartide.

L’operazione di rientro è stata condotta per testare nuovi metodi per ridurre il rischio, basso ma esistente, che i detriti raggiungano la Terra. “Durante il rientro assistito di Aeolus, primo nel suo genere, a luglio, non solo il rischio (già basso) derivante dalla caduta di detriti è stato ridotto di un fattore 150, ma il tempo durante il quale Aeolus è rimasto incontrollato in orbita è stato ridotto di settimane, limitando il rischio di collisione con altri satelliti in questa vitale autostrada spaziale,” ha evidenziato l’ESA.

Le procedure testate con il rientro di Aeolus contribuiranno a definire i piani di “fine vita” per le missioni future.

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