Arriva l’ora solare, SIMA: “manteniamo l’ora legale tutto l’anno, tanti benefici”

Dall'ora legale derivano benefici anche per l'ambiente e la salute pubblica
MeteoWeb

Nella notte tra sabato 28 e domenica 29 ottobre 2023 avverrà il passaggio dall’ora legale a quella solare: le lancette dell’orologio andranno spostate un’ora indietro con le giornate che di conseguenza si accorceranno di sera per l’arrivo anticipato del buio. E’ quanto ricorda la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) promotrice assieme a Consumerismo No Profit di una petizione online per mantenere l’ora legale tutto l’anno che ha già raccolto circa 330.000 firme. In base alle stime di SIMA “l’adozione dell’ora legale permanente tutto l’anno produrrebbe nel nostro paese minori consumi di energia per circa 720 milioni di kwh equivalenti, considerate le attuali tariffe della luce sul mercato tutelato, ad un risparmio pari a 204 milioni di euro annui. Un risparmio che risulterebbe maggiore qualora le tariffe elettriche dovessero salire nei prossimi mesi per effetti del conflitto in Israele. Basti pensare che tra il 2004 e il 2022, in base ai dati forniti da Terna, il minor consumo di energia elettrica per l’Italia garantito dall’ora legale è stato complessivamente di circa 10,9 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di circa 2 miliardi di euro,” spiega SIMA.

Dall’ora legale benefici anche per l’ambiente e la salute pubblica considerato “il massiccio taglio alle emissioni climalteranti pari a 200.000 tonnellate di CO2 in meno, equivalenti a quella assorbita piantando dai 2 ai 6 milioni di nuovi alberi e lo stop ai piccoli disturbi di alterazione del ritmo circadiano che oggi sperimentiamo nel passaggio da ora solare a ora legale e viceversa,” ha aggiunto il presidente SIMA, Alessandro Miani. “Chiediamo al Governo Meloni di impegnarsi per arrivare in Italia all’abbandono definitivo dell’ora solare adottando l’orario legale tutto l’anno. Una possibilità prevista dall’Unione Europea che già nel 2019 ha approvato una Direttiva che lascia ampia discrezionalità agli Stati Membri, auspicando un coordinamento tra le varie nazioni per evitare ripercussioni sugli scambi commerciali e i movimenti transfrontalieri“.

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