Alluvione Toscana: 14mila persone raggiungibili solo con mezzi anfibi, molte frane sull’Alto Mugello | FOTO

Alluvione Toscana, la situazione più critica a Campi Bisenzio: "c'è un problema di deflusso di tutta questa massa d'acqua verso Signa"
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Abbiamo in questo momento ancora delle aree in cui c’è necessità di accessibilità, ci sono ancora zone isolate. Sono le aree che toccano il Comune di Campi Bisenzio: 12mila persone le possiamo raggiungere solo col mezzo anfibio. E poi nel Pratese c’è l’area tra Poggio a Caiano e Carmignano, in località Seano, che coinvolge almeno 2mila persone raggiungibili solo col mezzo anfibio. In quest’area c’è la problematicità dell’acqua che ristagna”, ha dichiarato il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, a margine di una conferenza stampa a Firenze sull’alluvione che ha colpito la regione. Oltre all’acqua in pianura, si registrano frane (o pericolo di frane) in montagna. “Un altro fronte aperto – ha detto Giani – Dai sindaci sto ricevendo diverse segnalazioni“.

Per quanto riguarda i blackout, erano arrivate a 40 mila le utenze interrotte nel pieno dell’emergenza. Ora sono circa 5.800 le utenze prive di energia elettrica. In particolare, sono 2.600 le utenze senza luce in provincia di Prato così suddivise: 780 a Prato, 710 a Vaiano, 700 a Montemurlo, 470 a Cantagallo. In provincia di Firenze, se ne contano 2.000 di cui la quasi totalità, 1.800, a Campi Bisenzio. In provincia di Pistoia, sono 510 di cui a Quarrata 460. Ancora nel Senese sono 145, 300 nel Livornese, 100 in provincia di Pisa.

Riguardo alle criticità legate al servizio idrico, Publiacqua informa che a Seano, nel comune di Carmignano (Prato) è ripartito il pompaggio nell’acquedotto: l’impianto Casa rossa era finito sott’acqua: “ci vorranno alcune ore” per il ritorno appieno del servizio su Seano, e Carmignano e in parte su Poggio a Caiano: “nell’attesa acqua con autobotti“. Autobotti anche nella zona Santa Lucia sopra Prato mentre sono in corso le verifiche per la rottura del tubo dell’acquedotto. Previste autobotti anche nelle altre zone colpite dove non c’è ancora acqua potabile. Alcune aree di Quarrata, nel Pistoiese, “risultano ancora senza acqua a causa delle strade franate”.

Questa mattina abbiamo fatto il punto con la Protezione Civile metropolitana. L’area più critica è Campi Bisenzio, il livello dell’acqua si sta abbassando di 30-40cm ma c’è anche un problema di deflusso di tutta questa massa d’acqua verso Signa“, ha dichiarato il sindaco della Città metropolitana di Firenze Dario Nardella, a margine di una iniziativa in città. “Comune e Città metropolitana di Firenze – ha aggiunto – hanno più di 70 volontari sul posto, ne stanno arrivando 200 da tutta Italia, stanno arrivando anche le colonne mobili da tutta Italia per l’assistenza tecnica ed amministrativa per la popolazione e l’amministrazione di Campi Bisenzio, e siamo anche pronti ad allestire una palestra a Firenze, se necessario, per ospitare i volontari che arriveranno”. Per Nardella, “il problema ora è davvero liberare le strade ed i luoghi pubblici dall’acqua, soprattutto le abitazioni, perché ci sono centinaia di famiglie e di case isolate”.

Ho sentito l’amministratore delegato di Enel che ha confermato che su Campi Bisenzio ci sono 3000 unità senza elettricità ed anche sul Comune di Firenze 110. I tecnici di Enel stanno lavorando ormai giorno e notte, il problema è anche spesso accedere a queste centraline elettriche a causa della presenza di acqua e per questo, il principale impegno sarà dare assistenza a queste famiglie in modo da riportare elettricità”, ha aggiunto Nardella.

Ci sono ancora problemi sull’Alto Mugello – ha aggiunto -, si registra un preoccupante innalzamento di livello sul Senio, quindi siamo in contatto con la popolazione dell’Alto Mugello, ed in particolare con Barberino e Palazzuolo sul Senio, che per altro è già stata colpita duramente anche durante l’alluvione dell’Emilia Romagna. Si registrano molte frane e smottamenti, nelle prossime ore faremo un sopralluogo con la Città metropolitana. Ovviamente il dolore è ancora più forte proprio oggi che ricordiamo l’alluvione del 1966″.

Il sindaco di Campi Bisenzio: “5.000 isolati, servono anfibi per aiutarli’

“Le acque si stanno ritirando ma nel Comune ci sono ancora 5.000 persone in area ancora allagata, che vanno raggiunte con mezzi nautici per portare cibo e viveri. Servono anfibi e gommoni. Sono senza luce e anche i cellulari si sono scaricati”. Lo ha detto Andrea Tagliaferri, sindaco di Campi Bisenzio, facendo il punto della situazione in municipio. Gli isolati, che si sono ritirati ai piani alti delle case, sono concentrati in un’area che va dai margini del centro storico alla frazione di San Piero a Ponti, la più bassa sul livello del mare. Ieri sera erano 15.000 le persone sott’acqua su 48.000 abitanti.

Siamo a 36 ore dall’evento e abbiamo ancora migliaia di persone con oltre un metro di acqua” in casa, ha spiegato il sindaco Tagliaferri. “Generalmente in questi eventi, in Toscana, arriva la precipitazione, danneggia e poi va via. E questo dà modo di dare aiuti. Il fatto che invece qui abbiamo l’acqua rimasta lì per un metro, che non defluisce non ha permesso di raggiungere con la nostra Protezione Civile tutti i punti del territorio”. “I Vigili del Fuoco hanno i mezzi nautici e hanno mezzi anche la Colonna mobile della Lombardia, le Misericordie, la Cri, l’Anpas. Ora abbiamo i mezzi per entrare nel territorio allagato a portare viveri e acqua, in particolare a San Piero a Ponti”, dove “non sappiamo con certezza se sono tutti salvi”, “in questi due giorni abbiamo tirato via due persone dai seminterrati, dove ci abitano” ma “ancora andiamo a cercare chi è in casa e di cosa ha bisogno”.

Abbiamo evacuato dalle loro case in questi giorni i fragili, poi evacuiamo le persone che ce lo chiedono e che ci vengono segnalate nelle zone allagate. Ma non faremo evacuazioni di massa”, ha detto ancora Tagliaferri. Al momento gli sfollati ufficiali sono 140, nel Comune, suddivisi tra 100 ospitati al Centro Tempo Reale di San Donnino di don Momigli, 40 alla scuola Garibaldi.

L’allerta rossa poteva cambiare qualcosa? Me lo sto domandando ma devo dire che i lavori idraulici al territorio vengono fatti, allerta arancione significa aprire il Centro Operativo Comunale di Protezione Civile e allertare le squadre di Protezione Civile e lo abbiamo fatto, così come le altre misure previste. Dico che un fenomeno così era impossibile da prevedere” e che “se ci fosse stato allerta rossa non sarebbe cambiato nulla“, ha affermato Tagliaferri. “Sono sindaco da tre mesi ma il Genio Civile e il Consorzio di bonifica i lavori sul territorio li hanno fatti. Non è mancata la manutenzione, sono eventi meteorologici eccezionali. Il consorzio di bonifica quando ha eseguito la normale manutenzione non ha ravvisato alcuna criticità secondo quanto risulta al Comune”, ha aggiunto il primo cittadino, spiegando che “sul fiume Marina, affluente del Bisenzio che ha rotto gli argini a ridosso dell’abitato, ci sono i cantieri e si stanno completando i lavori. Gli argini rifatti di recente hanno retto, poi si sarebbe dovuti procedere con altri lavori. Ma la Regione ha investito sul Marina 14 milioni di euro e questi lavori sono in completamento”. Il Marina ha esondato sul fianco nord est di Campi.

Sindaco di Quarrata: “situazione difficile ma ce la faremo”

La situazione è difficile, lavoriamo senza sosta da più di due giorni, il centro cittadino è stato travolto a causa dell’esondazione del torrente Fermulla, abbiamo problemi importanti nella frazione di Catena, dove ha rotto gli argini il torrente Stella, e nella fascia collinare ci sono tanti smottamenti, quello più grande nella frazione di Montemagno”. Così il sindaco di Quarrata (Pistoia), Gabriele Romiti, facendo il punto sullo stato delle cose dopo l’alluvione che ha colpito la cittadina del Pistoiese. Oggi sono in azione i camion che stanno portando via mobili e suppellettili dalle abitazioni allagate del centro cittadino. Altri camion stanno caricando tonnellate di fango tolto dalle abitazioni, anche grazie all’intervento di molti volontari, tra cui tanti giovani arrivanti anche da fuori città e provincia, come avvenne nel 1966 con l’alluvione di Firenze. “Ringrazio tutti – prosegue Romiti -, i miei cittadini, ma anche le tante persone generose che sono venute ad aiutarci da fuori. Abbiamo avuto una ventina di persone evacuate già dalla prima sera, abbiamo dovuto far fronte a tantissime difficoltà come si può immaginare, ma per fortuna non abbiamo feriti”.

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