Clima, attivisti di Extinction Rebellion occupano la Torre di San Prospero a Reggio Emilia: “agire ora” | FOTO

Gli attivisti di Extinction Rebellion hanno occupato la Torre di San Prospero durante i festeggiamenti per il santo patrono: “clima, agire ora” su uno striscione
  • protesta extinction rebellion reggio emilia
    Foto Extinction Rebellion
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MeteoWeb

Nel primo pomeriggio del 24 novembre, nel mezzo dei festeggiamenti per il Patrono della città, è apparso sulla Torre di San Prospero, a Reggio Emilia, un grande striscione bianco con scritto “Clima, agire ora”, “un messaggio di denuncia dell’inazione delle istituzioni sulla crisi ecoclimatica”, precisa una nota del gruppo Extinction Rebellion. Gli attivisti, dopo aver fatto calare lo striscione, si sono incatenati all’interno della torre, mentre nella piazza sottostante si sono radunati altri membri del gruppo con musica e cartelli con scritto “Guarda su” e “Giustizia climatica”. “La torre di San Prospero è il simbolo della città, e con questa dimostrazione chiediamo alla Giunta comunale di prendere sul serio la richiesta dei cittadini preoccupati. Non è più tempo di iniziative di facciata, bisogna attuare seri provvedimenti per provare a rallentare i danni irreversibili della crisi climatica“, ha dichiarato Chiara.

Le decisioni che vengono prese anche a livello locale, dai comuni e dalle regioni, riguardo alla gestione del territorio e l’azzeramento delle emissioni climalteranti, hanno un forte impatto su tutto il territorio nazionale”, si legge nella nota di Extinction Rebellion. “Il consumo di suolo, ad esempio, in Italia continua ad accelerare e i territori italiani non sono più in grado di reggere il peso degli eventi atmosferici estremi provocati dalla crisi climatica, come accaduto con le alluvioni in Emilia Romagna e in Toscana. Reggio Emilia è il secondo comune della regione per incremento di consumo di suolo nel 2022 e questo trend non accenna a diminuire. Da poco è stata infatti approvata la realizzazione di un nuovo centro commerciale che andrà a compromettere una delle ultime aree verdi che circondano il centro abitato della città”.

“La miopia delle istituzioni ci spinge nella direzione opposta rispetto alla strada indicata a gran voce dalla comunità scientifica mondiale”, dichiara Ilaria, un’altra attivista.

Con l’iniziativa di oggi, Extinction Rebellion denuncia la “distanza tra la gravità della crisi e l’inadeguatezza dei provvedimenti emanati dalle amministrazioni, locali e nazionali. Il 2023, infatti, è stato l’anno più caldo mai registrato, con temperature globali superiori di 1,4°C rispetto alla media storica. Gli effetti della crisi climatica, ondate di calore, alluvioni e siccità, hanno provocato morti e danni in ogni parte del pianeta. Nonostante questo le politiche di azzeramento delle emissioni sono inadeguate e ci stanno portando verso un aumento delle temperature di °C, come sottolinea l’ONU nel suo ultimo rapporto”. “Si narra che Reggio Emilia sia stata salvata dai barbari grazie a San Prospero che fece calare una provvidenziale nebbia sulla città. Ma dalla crisi ecoclimatica non ci salverà nessun miracolo”, conclude la nota di Extinction Rebellion.

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