In Alto Adige, lo stato di protezione civile torna a livello Normalità-Zero. È quanto emerso al termine della riunione odierna, nel quale si è fatto il punto della situazione a seguito del terzo evento precipitativo della settimana. “Dopo le precipitazioni avvenute la scorsa notte, con nevicate fino a 500 metri, non sono sorti problemi di rilievo“, ha riassunto Klaus Unterweger, direttore dell’Agenzia per la Protezione Civile, durante la conferenza di valutazione. A causa dei terreni saturi di umidità potrebbero verificarsi ulteriori eventi idrogeologici. Sono previsti, dunque, interventi di messa in sicurezza e bonifica al fine di garantire la massima sicurezza su tutto il territorio provinciale.
“Il potenziale di rischio per i movimenti di massa e le colate detritiche è classificato come basso per oggi e domani, 6 novembre, e dunque classificato come giallo, sulla base di quattro livelli di allerta indicati da altrettanti colori“, riassume il direttore del Centro di allerta provinciale Willigis Gallmetzer. La situazione, dunque, rimane sotto controllo. “La perturbazione notturna si è spostata verso est e il tempo dunque è in costante miglioramento“, spiega Philipp Tartarotti, dell’Ufficio meteorologia e prevenzione valanghe dell’Agenzia per la Protezione Civile.
Precipitazioni
A livello di precipitazioni, sono stati registrati 30 litri per metro quadrato su tutto il territorio, con le maggiori precipitazioni in pianura. A Salorno si è registrato il picco, con 43 litri per metro quadrato. Quelle più scarse sono state registrate in Val Venosta. Il limite termico di zero gradi si trova attualmente a quota 2000 metri. Per i prossimi giorni, si prevede tempo tipicamente autunnale. Secondo le previsioni odierne, le prossime precipitazioni diffuse si verificheranno nella notte tra giovedì 9 e venerdì 10 novembre.
Aumento del pericolo valanghe
L’Ufficio provinciale Meteorologia e prevenzione valanghe evidenzia come il rischio di valanghe stia aumentando a seguito delle prime intense nevicate in montagna. Il pericolo principale è rappresentato dai cumuli di neve fresca, alcuni dei quali sono a malapena riconoscibili. I punti pericolosi si trovano in particolare sui pendii molto ripidi vicino alla cresta, al di sopra dei 2600 metri circa; essi aumentano con l’aumentare dell’altitudine.
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